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In questo 21° articolo di storia della fotografia in pillole scopriremo insieme la biografia di David Seymour

David Szymin, noto come David Seymour o con lo pseudonimo Chim, nasce a Varsavia nel 1911, luogo in cui rimane fino all’adolescenza, per poi trasferirsi a Lipsia, in Germania, e diplomarsi all’Accademia di Grafica e di Arte del Libro.

Conclude i suoi studi alla Sorbona di Parigi e come lavoretto per mantenersi decide di iniziare a scattare per un’agenzia.

Dal 1933 firma i suoi lavori come “Chim”.

Nel 1934 inizia una collaborazione con Regards, rivista il cui occhio è rivolto alla denuncia delle condizioni della classe operaia francese.

Chim si rivela un fotografo sensibile, attento e discreto, tant’è che in molti scatti i soggetti ritratti non si accorgono di essere stati fotografati.

In questo periodo racconta molte dimostrazioni, tutte accomunate dalla non condivisione da parte della classe operaia di una guerra che è solo alle porte e da una politica che non si è ancora rivelata nei suoi lati peggiori.

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L’anno successivo Regards lo manda in Spagna, a raccontare la guerra civile, ma il suo sguardo si posa sui sostenitori repubblicani, raccontando la situazione con il chiaro intento di essere puramente informativo.

Nel 1939, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il fotografo decide due cose: di trasferirsi a New York e di cambiare il proprio cognome in Seymour.

Entrambe queste scelte sono dettate dalle sue origini ebree e dalla necessità, ad esse connesse, di evitare di attirare l’attenzione dei nazisti.

Per qualche anno lavora nell’esercito americano con l’incarico di leggere fotografie aeree, incarico assegnatogli a causa della sua vista non eccellente, rendendolo non adatto ad essere un soldato al fronte.

Torna su suolo europeo e contestualmente a scattare fotografie nel 1947, documentando i movimenti dell’esercito americano.

Il 1947 è anche l’anno della nascita di Magnum, agenzia fondata da lui, Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, conosciuti entrambi negli anni parigini e con i quali è nata una grande amicizia.

Nel 1953 verrà nominato per gestire le finanze dell’agenzia.

Nel 1948 scatta per Unicef “I bambini di Chim”, raccolta di immagini che raccontano la situazione di degrado in cui si trovano i bambini europei.

Chim ne inquadra i volti, raccontando la loro disperazione e anche la loro necessità di speranza.

Degli anni Cinquanta invece sono i suoi lavori sul Vaticano e sulla situazione in Israele, a quest’ultimo lavora fino alla sua morte, nel 1956.


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