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Test Sony A7C: la mia esperienza d’uso

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In questo secondo articolo sulla Sony A7C, dopo aver precedentemente fatto una rassegna delle principali caratteristiche della mirrorless mettendola a confronto con la Sony A7III, parlerò della mia esperienza d’uso facendo anche una piccola analisi per capire a chi più è adatta alla macchina.

La compattezza è il punto forte di questa mirrorless e questo è molto chiaro.

Per capire meglio il lavoro che è stato fatto per ridurre le dimensioni, ho messo a confronto la Sony A7C con la piccola Sony Alpha 6000 e la Sony A73.

La mirrorless, per le sue dimensioni, si va a posizionare in una via di mezzo anche se la struttura del corpo macchina ricorda principalmente le mirrorless della serie 6000.

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Dimensioni e pesi ridotti ma con una qualità d’immagine elevata

Infatti la sony A7C è la mirrorless più piccola al mondo ad avere un sensore full frame retroilluminato con stabilizzazione su cinque assi.

Grazie alle sue dimensioni, trasportare la mirrorless è molto semplice e si riesce tranquillamente a inserire la macchina in qualsiasi borsa, anche non fotografica.

Ho effettuato test con Sony A7C in diverse occasioni… mi ha accompagnato in alcune passeggiate in montagna e in alcuni giri in mountain bike.

In questi casi i pesi ridotti sono molto importanti!

A chi è adatta Sony A7C?

La macchina è quindi adatta a tutti quegli utenti che fanno sport e attività all’aperto che hanno bisogno di pesi e ingombri ridotti ma che comunque non vogliono rinunciare alla qualità fotografica.

La macchina si presta anche per un utilizzo in street photography.

Sappiamo che in molti generi fotografici la discrezione è molto importante, quindi con queste dimensioni ridotte anche la possibilità di scattare con un otturatore silenzioso è molto adatta a questo genere fotografico.

Penso anche a chi fa riprese video su gimbal e i pesi ridotti sono molto importanti non solo per facilitare la stabilizzazione della camera ma soprattutto per diminuire la fatica durante le riprese video.

Grazie allo schermo snodabile e ad alcune funzioni che facilitano la ripresa video, la Sony Alpha 7C è una fotocamera adatta ai vlogger e ai content creator.

Infatti durante la ripresa c’è la possibilità di visualizzare a schermo direttamente quello che sto inquadrando.

In più sono presenti delle funzioni che vengono in aiuto nella realizzazione di immagini in movimento come la possibilità di girare i video direttamente in verticale.

Questa funzione viene in aiuto soprattutto per quegli utenti che hanno bisogno di avere il video direttamente in verticale e quindi possono trasferire direttamente la registrazione su smartphone per la condivisione sui social.

Grazie alla compattezza della macchina basta un test per capire che Sony A7C si presta a tantissimi utilizzi

Ho usato la macchina anche per alcune sessioni fotografiche di prodotto, in base alla tipologia di scatto che voglio realizzare spesso sono costretto a montare la macchina su uno stativo a giraffa.

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Tante volte quando si scatta in studio, ma soprattutto presso il cliente, non si hanno grandi spazi e quindi sono costretto a portare con me degli stativi piccoli e poco robusti.

Posizionare e stabilizzare una macchina, con il suo obiettivo e il trigger per controllare i flash, su uno stativo a giraffa poco robusto è molto ostico, soprattutto per il peso.

La Sony A7C mi ha facilitato il lavoro, in più grazie allo schermo snodabile ho avuto la possibilità di visualizzare con molta facilità la composizione della foto.

Naturalmente in studio tutto è molto più semplice perché collego la macchina direttamente al mac per controllarla tramite Capture One.

Consiglio la macchina anche come secondo corpo per i fotografi di cerimonia o di eventi in generale.

La macchina, con il suo sensore, l’autofocus performante e tutte le possibilità di personalizzazione è adatta anche ad un uso professionale.

L’autofocus della Sony Alpha 7C è stato migliorato rispetto a quello dell’A7III, abbiamo la possibilità anche in modalità video di sfruttare il tracciamento continuo dei soggetti e degli occhi.

Anche la sensibilità dell’autofocus è stata migliorata.

Ho fatto dei test in condizioni di scarsa illuminazione ed effettivamente la Sony A7C ha una marcia in più rispetto all’Alpha 7III

Un’altra funzione importante è la possibilità di sfruttare i dati giroscopici per la stabilizzazione del video, la stabilizzazione viene fatta in fase di post produzione tramite software Sony Catalyst Browse.

Facendo attenzione ad alcuni dettagli in fase di ripresa si ottengono dei risultati veramente eccellenti.

Pensavo di fare un video dettagliato su questo argomento per capire bene come funziona questa stabilizzazione.

Una breve parentesi per la lente kit 28-60 FE 4-5.6 (definita da molti “fondo di bottiglia”) consiglio di provare attentamente questa ottica.

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Io sono rimasto soddisfatto sia in termini di risolvenza che in termini di resa cromatica.

Naturalmente non mancano le aberrazioni, stiamo parlando di una lente zoom compatta e con un sistema ottico richiudibile.

Un piccolo appunto sull’utilizzo della macchina con i flash, molti hanno dei dubbi riguardo il funzionamento della macchina soprattutto con i flash di terze parti.

Io ho utilizzato la macchina con diverse tipologie di flash, anche con i flash da studio, e non ho mai avuto problemi!

La macchina ha un tempo di sincro flash di 1/160s e lavora tranquillamente anche con un otturatore non completamente meccanico.

Passiamo all’ ergonomia della Sony Alpha 7c

Come ho detto già, la macchina ricorda le mirrorless APS-C, infatti l’impugnatura è molto ristretta.

Naturalmente, per chi ha le mani un po’ più grandi, il mignolo rimane sempre fuori.

Però tutto sommato la macchina si impugna molto bene e anche con ottiche più pesanti resta ben bilanciata.

Il tasto di registrazione è stato spostato e messo vicino al pulsante di scatto.

Il mirino purtroppo è stato sacrificato: mantiene la stessa risoluzione del mirino della Sony A7III ma per via delle dimensioni a un ingrandimento minore…

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…in compenso è stata aumentata la frequenza di refresh.

In una macchina del genere ho apprezzato molto l’utilizzo dello schermo snodabile e non solo per le riprese video.

La mancanza del multi selettore analogico ed alcuni tasti personalizzabili non si sente tanto grazie alla grande possibilità di personalizzazione della macchina.

Nella ghiera dei modi, per esempio, ci sono tre posizioni di memoria dove posso memorizzare un set di parametri.

Posso incrementare tantissimo la velocità di controllo di Sony A7C, come?

Con le funzioni my menù o con la possibilità di personalizzare il pannellino funzioni e diversificare la personalizzazione sia nella modalità foto che nella modalità video.

La qualità di questo sensore è nota a tutti!

Infatti mi sono soffermato solo sull’ esperienza d’uso, con una semplice analisi di alcuni casi l’utilizzo pratico.


Hai trovato utile l’esperienza d’uso di Nunzio dopo il test con Sony A7C?

Ecco qui un altro punto di vista su questa mirrorless Sony!

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