L’immagine di cui parleremo oggi, intitolata Untitled #96, è stata realizzata da Cindy Sherman nel 1981 e fa parte della serie Centerfolds/Horizontal commissionata dalla rivista Artforum.

Il lavoro, composto da 12 fotografie orizzontali a colori, deve il nome al formato chiamato Centerfolds.

Si tratta di un formato orizzontale adatto a coprire la doppia pagina centrale delle riviste pornosoft maschili.

Il tema su cui si snoda la serie riguarda l’immagine femminile ed i suoi stereotipi sociali.

Untitled #96, 1981, Cindy Sherman

La Sherman mette in scena le proiezioni dell’inconscio maschile nell’intento di combattere lo stereotipo attraverso la rappresentazione dello stereotipo stesso.

Un’operazione non sempre apprezzata dalle femministe che la accusano di non prendere posizione e di rappresentare le donne in situazioni di fragilità e di sottomissione.

In Untitled #96 l’artista, attraverso un sapiente lavoro di travestimento e di make up, interpreta una giovane donna dall’aria sognante, persa nei propri pensieri più intimi apparentemente distante dal luogo rappresentato.

L’inquadratura, frutto di una ripresa dall’alto, si presenta molto stretta sulla figura non lasciando intravedere nulla dell’ambiente circostante a parte una piccola porzione di pavimento che richiama i colori degli abiti.

La Sherman, distesa in posizione supina in una situazione che richiama l’ambiente familiare, indossa un abbigliamento da teenager dai colori vivaci sui toni dell’arancio.

Il corpo è avvolto da una morbida luce artificiale che enfatizza le tonalità calde della dominante cromatica.

Untitled #96 particolare dello scatto

Il rossore che appare sul viso e la posizione della gamba ripiegata su se stessa in un gioco che richiama la fanciullezza, fanno da contrappunto all’annuncio per single che tiene nella mano destra.

L’immagine trasmette una sensazione di ambiguità a cavallo tra innocenza e sensualità, tenerezza e audacia.

Lo sguardo del soggetto, come in tutte le altre immagini della serie, è rivolto all’esterno dell’inquadratura e ciò contribuisce a creare una sensazione di assenza e di straniamento.

Il punto di ripresa e la composizione su una delle diagonali principali produce una sensazione di instabilità nella quale il corpo sembra stia quasi per scivolare verso il basso al di fuori dell’inquadratura.

Nonostante le numerose critiche ricevute ed il rifiuto di pubblicazione da parte della rivista Artforum la serie è una delle più conosciute e quotate del mercato dell’arte.

Untitled film still #48, Cindy Sherman

L’immagine fa parte delle 10 fotografie più costose del mondo dove figurano anche altre due immagini della Sherman Untitled #153 ed Untitled Film Still #48.  

Untitled #96, nel 2011, viene battuta all’asta da Christie’s per 3,89 milioni di dollari superando la cifra record offerta, nel 2007, per l’opera di Andreas Gursky, 99 Cent II Diptychon.


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2 Commenti

  1. Buongiorno,
    con tutto il rispetto per la Sherman, la foto sinceramente non mi trasmette affatto quanto descritto sopra; magari e’ un mio limite, ma a guardarla bene mi sembra uno scatto standard a dir poco banale.
    I vestiti larghi che non mettono per esempio in risalto le curve acerbe dell’adolescenza e’ un aspetto che esclude quel pathos che altrimenti ci sarebbe stato.
    Sottolineo che la mia vuole essere soltanto una critica costruttiva

    Giulio Aquilani

    • Ciao Giulio, qualunque contributo alla discussione è sempre benvenuto. La Sherman ha come riferimento il formato Centerfolds ma lo usa come provocazione, nelle 12 interpretazioni l’artista, sempre vestita, mette in scena delle situazioni di intimità nelle quali le donne sono chiuse nelle loro emozioni e lo spettatore, osservando, vive una sensazione di disagio sentendosi quasi un intruso.
      Le fotografie, inoltre, sono volutamente senza titolo e distinte solo attraverso la numerazione, una scelta che ha come scopo quello di lasciare chi guarda libero di interpretare il contenuto dell’inquadratura.

      Nicoletta

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