Ciao a tutti, sono Erika, fotografa prestata alla scrittura, forse alcuni di voi mi conoscono già.
Dunque: anno nuovo, rubrica nuova.
Come è venuta fuori l’idea del Caffè Fotografico?
L’idea del Caffè Fotografico mi è venuta ragionando sui fotografi della mia età, under 30 o poco più grandi, che come me si stanno scontrando con questo mondo, tanto bello quanto difficile.
Vorrei parlarvi di loro, delle loro storie, della loro visione della fotografia, dei loro progetti, accendendo forse una piccola luce su quello che è il sottobosco di questo mestiere, nel quale emergono pochi nomi, ma che in realtà è l’occupazione di molte più persone.
Ho pensato ai fotografi giovani perché trovo che in qualche modo il mondo della fotografia, come tanti altri, sia sempre già in mano alla prossima generazione, i più grandi insegnano e i più giovani disegnano la nuova rotta.
Ho sempre avuto la passione per i piccoli artigiani, le botteghe, e se ci pensate un fotografo è proprio questo: un artigiano con una bottega, ognuno con una forma diversa.
Chi ha il suo studio nella forma già classica, chi ha anche il negozio, chi ha una stanza in casa dove fare postproduzione e tenere l’attrezzatura per poi andare a scattare in posti diversi.
Penso che il modo più bello per conoscere una storia sia parlare con le persone, sentirla raccontare da chi l’ha vissuta, con i suoi ricordi e la sua emotività.
Ecco perchè questo Caffè Fotografico sarà una raccolta di interviste
Parlare con le persone non è mai stato così facile e contemporaneamente così difficile come in questo momento storico e mi sembra importante non perdere l’abitudine al confronto che invece è da sempre uno dei più grandi motori per la crescita personale e professionale, in qualsiasi ambito.
Parlare con loro, di loro, è uno dei tanti modi per aprire una finestra in più sul mondo della fotografia, una finestra di dialogo con nuovi punti di vista.
Le altre rubriche di Erika sul magazine Universo Foto:
ciao erika,
brava hai avuto una bella idea. io agli inizi della via avventura cercavo come il pane cose del genere, sentir parlare i grandi, le loro esperienze i loro consigli, era come una ricerca all’oro.
purtroppo anni fa non esistevano tutti i mezzi che ci sono ora, quindi benvenuto Caffè Fotografico.