Nella mia attività di formazione sul campo, mi capita spesso di asserire che:

Per un fotografo, illuminare il proprio soggetto equivale a creare.

In effetti, sei ci pensiamo bene, è la luce che svela, trasforma, suggerisce forme, emozioni e quanto altro; e tanto più un fotografo è in grado di gestire la luce, tanto più potrà sentirsi “creatore” delle proprie immagini. 

È nel momento in cui io decido da dove, con che potenza e con che colore deve arrivare la mia luce che sto creando la mia immagine, che sto facendo qualcosa che è mio e solo mio.

All’inizio anche io pensavo che padroneggiare bene la luce naturale fosse sufficiente, ma col tempo mi sono reso conto che la maggior gratificazione la ottengo quando sento di aver creato qualcosa di davvero mio, qualcosa che nessun altro, in quel posto e in quel momento avrebbe ottenuto senza fare determinati interventi.

Insomma, è vero che le variabili anche dinanzi allo stesso soggetto nello stesso momento sono innumerevoli, pensiamo ad un tramonto, ad esempio, ma è anche vero che se rendo assolutamente personale la luce, è come l’avessi reso mio in modo univoco.

Immaginiamo di essere davanti al Colosseo, assieme ad altre centinaia di persone pronte a fare lo stesso nostro scatto e, all’improvviso, allungate la mano, spostate un paio di nuvole qua e la, e fate la vostra foto unica.

Ecco! questo è l’approccio più corretto quando si va ad interpretare ad esempio una persona, per un ritratto, quindi. 

E di modi, per “piegare la luce” al nostro volere ce ne sono tanti.

Un pannello circolare pieghevole 5 in1, ad esempio, senza andare a scomodare chissà quali attrezzature. 

Lo uso spesso nei miei set in esterna per andare a schiarire il lato più scuro del soggetto e alleggerire il contrasto, ma può anche essere usato per filtrare la luce del sole lasciando il nostro soggetto in una comoda penombra.

Altre volte, addirittura, per “stoppare” qualche infiltrazione di luce non gradita in modo da poter poi re-illuminare con una altra sorgente di luce (ad esempio il V860II o V1 che avete comodamente in borsa). 

Nel servizio di ritratto con Chiara, ad esempio, di qualche giorno fa, ho utilizzato il mio pannello pieghevole sia per proteggere Chiara dal sole (pannello traslucido) che si era alzato un pò troppo e creava ombre troppo nette, sia per poter bloccare il sole e poter illuminare completamente con il mio AD600B.

In entrambi i casi ho creato l’immagine che volevo modificando e ricreando l’illuminazione presente. 

Giocare con la luce è il modo migliore per creare immagini migliori.

Modella: Chiara Vannucchi
Make up: Federica Piovani
Location: Golf del Ducato

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