Altra intervista ai nostri lettori: dopo Emanuele Di Paolo, oggi è il turno di Alessandro Ciotoli.
Classe 1977, di Roma, si racconta in questo nostro articolo.
Quale è il tuo genere fotografico preferito?
Inizio nel dire che senza dubbio il Reportage è lo stile fotografico che più mi regala emozioni.
Scatti spontanei, non gestiti né costruiti, fotografie di istinto che seguono una logica e descrivono una linea narrativa, un ritratto completo della nostra società.
Detto questo trovo la Street Photography un genere fotografico molto affascinante, dove entro in sintonia con odori, suoni e colori che circondano ognuno di noi.
I miei scatti vivono nel più magico studio fotografico di sempre, il Mondo.
Ci racconti il tuo primo ricordo legato alla fotografia?
Il mio primo ricordo risale a circa 30 anni fa, quando mio padre mi regalò una Polaroid, una 600 se non sbaglio.
Una scatola spigolosa ma capace di creare un vero e proprio ricordo istantaneo.
Vedere la foto uscire dopo qualche minuto era senza dubbio una magia.
Da quel momento la curiosità per la fotografia crebbe sempre di più.
Quale artista ti ha ispirato di più o a quale artista ti ispiri in questo momento?
Uno su tutti: Robert Frank, come lui amo scattare silenziosamente, da lontano senza avere nessun contatto diretto con i miei soggetti.
Senza dimenticare, però, Wiliam Klein, Alex Webb, Brassai, il nostro Oliviero Toscani e sicuramente Henry Cartier-Bresson.
I social offrono una vetrina molto stimolante dando luce anche a chi non è famoso e conosciuto dove spesso trovo degli scatti molto interessanti e punti di vista stimolanti.
Lo scatto che ti ha dato maggiore soddisfazione?
Più che lo scatto penso che siano state le esperienze a darmi più soddisfazione.
Ne ricordo una in particolare dove ho ritratto 7 persone senzatetto passando con loro una intera giornata.
Una realtà dolorosa e triste che a volte dimentichiamo: non a caso vengono spesso definiti “invisibili”.
È stata tuttavia una esperienza che mi ha insegnato molto.
Parlaci un po’ della tua attrezzatura!
Posseggo una Canon 5D Mark II e una 7D Mark II con circa 10 obbiettivi: un 8mm Fish-eye, 24mm, 50mm e 100mm Macro compongono il mio corredo di lenti fisse.
A queste lenti abbino un 100-400L, un 70-200L, un 24-105L e un 10-18mm.
Utilizzo anche un paio di moltiplicatori focali, filtri, flash e altre stregonerie.
Inoltre, colleziono fotocamere analogiche che raramente utilizzo.
Che consiglio daresti a chi si affaccia oggi per la prima volta al mondo della fotografia?
Bisogna in primo luogo studiare, a prescindere dalla marca e dal valore della fotocamera da scegliere.
È fondamentale conoscere ciò che avviene quando premiamo il pulsante dello scatto.
Leggere, fare corsi specifici e seguire le opere dei fotografi di qualsiasi natura ci aiuterà a comprendere meglio.
Bisogna essere curiosi e uscire dalle regole stesse della fotografia perfetta, sperimentando sempre nuove tecniche.
Col tempo capiremo a quale stile apparteniamo e cosa ci attrae di più.
Un aspetto da non dimenticare è “di mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l’occhio”, proprio come affermava il mostro sacro Henri Cartier-Bresson.
Saper fotografare quel singolo istante capace di emozionare prima noi stessi e poi, di conseguenza, il pubblico.
Puoi trovare Alessandro Ciotoli su:
Sei un fotografo, di qualunque genere e di qualunque livello, e vorresti essere il prossimo protagonista di A-Focus?