Robert Frank inizia la sua carriera come fotografo di moda negli Stati Uniti, luogo in cui si trasferisce ad appena ventitré anni dalla Svizzera, Zurigo per la precisione, sua città natale.

Robert Frank e il passaggio dalla moda al reportage

Il giovane fotografo però è decisamente più interessato al sociale che alla moda.

Comincia così parallelamente a viaggiare attraverso l’America Latina e l’Europa, lavorando come reporter freelance.

Nei primi anni Cinquanta abbandona del tutto la fotografia di moda per dedicarsi a tempo pieno al reportage.

Nel 1955 vince la Borsa di Studio presso la Fondazione Guggenheim di New York.

Occasione che gli permette di realizzare il più celebre dei suoi lavori: The Americans.

Storia della fotografia: Robert Frank & “The Americans”,il nuovo modo di intendere la fotografia

The Americans è un lavoro di documentazione della società americana scattato a cavallo tra il ’55 e il ’56.

Il lavoro presenta immagini pungenti, sagaci, attente a mettere sempre e comunque “i puntini sulle i” nella correlazione tra individuo, immagine che la società americana di quel periodo voleva dare di sé e ciò che un outsider vede.

Il punto di vista di Frank circa la società americana è ben evidente in tutta la durata del lavoro.

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Jack Kerouac in una foto di Robert Frank

È uno sguardo disincantato, che racconta di una società dall’apparenza dorata ma con una profonda e malcelata incoerenza.

Risulta inutile sottolineare che il lavoro non viene pubblicato subito negli Stati Uniti, ma bensì a Parigi nel 1958 e solo in seguito uscirà negli USA, con l’introduzione di Jack Kerouac, importante esponente della Beat Generation, generazione letteraria e artistica con cui lo stesso Frank è entrato in contatto.

Gli anni ’70: l’abbandono della fotografia e il successivo ritorno alla polaroid

Negli anni Settanta il reporter abbandona l’attività fotografica per dedicarsi alla realizzazione di film.

Attività che riprenderà dalla metà dello stesso decennio in seguito alla perdita della figlia.

Gli ultimi lavori sono lontani dal reportage, parliamo di polaroid che Frank graffia, incide e scrive direttamente sul lato sensibile della pellicola, collage e lavori concettuali.

Questo su Robert Frank è il primo capitolo della Rubrica sulla Storia della Fotografia in pillole, non perderti il secondo articolo su Luigi Ghirri sul blog Universo Foto!

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