M: Di cosa parliamo oggi? Oggi parliamo di una nuova rubrica, in compagnia di Gabriele Pavan, professionista del mondo della stampa e del mondo Canon
Ma prima ti chiederei di presentarti per poi introdurre un argomento importante per la fotografia, perché la fotografia si completa con una stampa.
G: Chi sono? Sono Gabriele Pavan, mi occupo di tutta la parte che va dallo scatto alla stampa.
Quindi mi occupo di tutto quel flusso che riguarda l’elaborazione di un immagine fino a portarlo alla stampa.
Sono uno stampatore e qui voglio portare all’utente il concetto di stampa fotografica:
- Perché stampare
- Come stampare
- E tutto quello che riguarda il bello di un’arte che porta a chiudere l’anello della fotografia
M: La rubrica sulla stampa fotografica che uscirà sarà costituita da una serie di video pillole e relativi articoli. Puoi anticiparci qualcosa?
G: Allora, parlerò di macro argomenti che riguardano sia le stampanti, scendendo anche leggermente nel dettaglio di un prodotto, come installarlo…
quali sono i piccoli passaggi da sapere prima dell’acquisto, le carte, gli inchiostri…
e come approcciarsi al mondo della stampa fine art.
Cos’è la stampa fine art?
Noi rubiamo questo termine a quello che è il mondo dell’arte e quindi stampa fine art sarebbe appunto stampa delle belle arti letteralmente.
Si parla di una riproduzione artistica di un’opera, che quindi va esposta e per esporre un’opera di un certo valore è anche necessario avere un flusso di lavoro di un certo valore, e anche dei materiali, degli inchiostri, delle carte.
I video della rubrica girano quindi attorno a questo e rispondo alla domanda: “Come poter creare da soli un’immagine da esporre?”
M: Alcune domande che potrebbero farti potrebbero essere: è difficile stampare? Come funziona? Come partire a stampare da zero? È possibile realizzare immediatamente un prodotto fine art?
G: Come in qualsiasi arte o passione, ci si può addentrare fino all’infinito, quindi si può complicare la situazione, si può portare avanti fino ad arrivare ad una conoscenza enorme, al cercare l’ago nel pagliaio sì, assolutamente.
Ed è difficile fare una stampa fine art quindi di alto livello?
Ti dico… sinceramente no!
Magari una decina di anni fa dove le stampanti inkjet erano un po’ più complicate, le tecnologie non ci venivano incontro, i monitor erano così così…
Ma oggi già avendo un buon monitor e una buona stampante, come può essere la imagePROGRAF Pro 300, stampante da tavolo che utilizza una certa tecnologia che mi permette di entrare nel modo da fine art, e con la tecnologia software…
Che poi lo sviluppo dell’intero processo fotografico è la cosa bella di Canon! Ovvero:
- Canon mi dà la carta
- Canon mi dall’inchiostro
- Mi dà la stampante
- Il software
- La macchina fotografica
Quindi in questo piccolo ecosistema, io sono totalmente guidato.
Il software è molto semplice da utilizzare e, con passaggi veramente comprensibili penso a chiunque, anche l’installazione non dovrebbe dare problemi!
Ho fatto parecchie live in cui spiegavo la semplicità d’uso delle macchine di installazione, dove ho fatto una prova con una stampante nuova e in neanche venti minuti avevo la prima stampa in mano.
Quindi iniziate da qualche parte.
Per avere una stampa fine art non c’è niente di così complicato.
Basta conoscere alcune piccole cose che comunque sono spiegate anche nel software o guardando questi video vi risolverete molti molti dubbi.
M: Parlando di monitor, una cosa che penso è: io che vedo un’immagine in un monitor, la vedo uguale? C’è il modo di farla vedere uguale? Ci sono delle tecniche da studiare o fa tutto in automatico il software?
G: Allora ti dirò di più. Dopo aver scattato un’immagine, avrai notato che su vari monitor l’immagine è diversa.
Essendo un dispositivo di output non è detto che quel monitor stia rispondendo in modo corretto, la stampa fine art, o meglio il flusso utilizzato per la stampa fine art, fa in modo che lo stampato sia fedele a quello che è l’immagine.
Il monitor è una parte molto importante perché è la mia finestra sul mondo.
Però la parte sulla quale voglio sensibilizzare, ed è il motivo per cui dico “stampate”, è che un monitor anche bello che sia, anche fedelissimo per i colori, presenta delle particolarità.
Il monitor si chiama proprio monitor, perché deve fornire un’anteprima.
Pensate ad avere un buon monitor in grado di far vedere quello che verrà stampato, perché il monitor può variare.
Il monitor quanti pixel ha?
Alla meno peggio un buonissimo monitor, anche 4 K, ha 8 megapixel.
Noi siamo abituati a scattare ormai a 30, 40, 45 megapixel.
Una stampante fotografica riesce a riprodurre tranquillamente 90 megapixel su una strisciolina, su un segnalibro e non lavora in pixel, lavora con delle goccioline che creano un tessuto.
Quindi in un monitor il pixel è diviso dagli altri pixel, si crea una griglia, invece una stampa è come un tessuto, quindi vedrete prendere nuova vita delle immagini che magari a monitor non rendono.
Sulla stampa hanno maggiore nitidezza, perdono il rumore e quindi si evitano varie problematiche che si creano solo nel digitale, solo nella visualizzazione in digitale e quindi stampare porta ad una nuova consapevolezza della foto.
E soprattutto è l’unico modo ad oggi, tecnologicamente parlando, per vedere interamente la mia immagine.
M: Entriamo a mio parere molto in un concetto anche filosofico dell’immagine. Oggi con il telefonino scattiamo e non fotografiamo. Facciamo tanti fermo immagine senza soffermarci… con la stampa ridiamo quella consapevolezza a quello che vogliamo esprimere, al contenuto, all’emozione, alla circostanza, all’attività tecnica, qualsiasi cosa vogliamo esprimere.
A fine di questa rubrica sulla Stampa Fotografica, seguirà una diretta conclusiva in cui verrà data risposta alle domande postate sotto i commenti degli articoli/video, quindi non esitare a commentare!