In questo articolo, ti daremo alcuni consigli su come creare uno schema luce perfetto per le tue interviste video, qualunque sia la location.
Può capitare, infatti, di dover lavorare in ambienti non perfettamente curati, o in ordine o ancora non particolarmente piacevoli dal lato prettamente estetico.
Basti pensare ad un video aziendale, se l’azienda non ha uno spazio dedicato può succedere di doversi destreggiare tra scrivanie coperte di documenti, scatole e plichi ovunque, ecc.
Ecco, se le dinamiche non ti consentono di trovare uno spazio ad hoc dove girare la tua intervista qui di seguito puoi trovare una serie di consigli per portare a casa il lavoro valorizzando quelli che in un primo momento possono risultare quasi come ostacoli.
Schema luce per interviste: Come trasformare qualsiasi location in un set perfetto?
Il segreto sta tutto nel dotarsi della giusta attrezzatura così ti sarà possibile controllare al meglio la luce, donare tridimensionalità alle riprese e catturare ogni minimo dettaglio.
1 – L’importanza dell’illuminazione
Forse lo strumento più importante a tal scopo è un buon illuminatore ed un softbox.
Noi abbiamo utilizzato un Nanlite FS-300B con softbox parabolico da 90cm, non è fondamentale infatti un prodotto da chissà quale potenza.
Sfruttando l’FS-300B come Keylight e la finestra come Backlight abbiamo tutto il necessario per malleare la luce ed incanalare l’attenzione sul soggetto.
Il fatto di utilizzare un Bicolor, poi, ci consente di matchare al meglio l’illuminazione artificiale con quella naturale.
2 – Analisi dell’ambiente e scelta della focale migliore
Come già ammesso in altri articoli, io sono un appassionato del 24-70mm, un’ottica che mi consente di essere molto duttile.
Il mio consiglio è di prediligere le focali più tendenti al tele piuttosto che al grandangolare, tipo dal 50mm in su.
In questo caso ci sarà un appiattimento dei piani ed una profondità di campo minore risolvendoci in parte il problema di una location non particolarmente accattivante.
A questo punto andiamo a prendere la nostra macchina e analizziamo lo spazio intorno a noi per decidere il punto migliore dove allestire il set.
A volte basta veramente poco: una finestra, un bello scorcio, qualche riflesso, se c’è arredo di design, piante o oggetti particolari, ecc.
3 – Ricerca la tridimensionalità
Cos’altro fare a questo punto? Sicuramente dobbiamo decidere dove piazzare il nostro soggetto all’interno del set che abbiamo individuato.
A me, personalmente, non piace mettere l’intervistato troppo vicino ad una parete perché così facendo si va a togliere profondità, e quindi tridimensionalità, al girato per un risultato piatto.
Piuttosto, sfruttiamo gli spazi, diamo profondità all’immagine e vedrete che otterrete un risultato molto più soddisfacente.
Un altro accorgimento: a me piace porre il soggetto nel terzo dell’inquadratura opposto alla direzione da cui proviene la luce.
Il faro posto a 45° rispetto al soggetto e quest’ultimo a sua volta leggermente inclinato a favore della luce, così in camera avremo principalmente il lato più in ombra.
Con il corpo in questa posizione si conferisce, tra l’altro, una posa molto più naturale e spontanea all’intervistato.
Conclusioni:
Chiaramente le cose che si possono fare sono tantissime, qui mi sono concentrato principalmente sulle prime azioni da svolgere, quando non abbiamo molta attrezzatura sul posto o quando i tempi sono stretti.
Aumentando il numero di illuminatori, per esempio, puoi creare schemi luce più complessi (Qui trovi un articolo), puoi creare riflessi, enfatizzare ulteriormente lo sfondo e molto altro.
Con delle vele negative o addirittura un semplice telo nero, puoi gestire ulteriormente l’illuminazione per canalizzare ulteriormente l’attenzione sul soggetto.
Insomma le possibilità sono tante ma per creare uno schema luce perfetto per le tue interviste e trasformare una location in un set a volte basta veramente poco!
Cosa ne pensi dei nostri suggerimenti sugli schema luce per interviste? Tu cos’altro avresti fatto?
Facci sapere la tua opinione nei commenti qua sotto!
