Quando si parla di post-produzione bisogna sempre fare attenzione di cosa effettivamente andiamo a parlare.
Ultimamente su tutti i social notiamo che le fotografie sembrano sempre più irreali e con atmosfere quasi sempre fiabesche.
Dato che in questa rubrica parliamo di fotografia naturalistica, è necessario mettere in chiaro che nella fotografia naturalistica bisogna (almeno a mio avviso) assolutamente non alterare la realtà dell’immagine.
Nel processo di post produzione o, detto con un termine più adeguato, di sviluppo del file digitale dobbiamo sempre ricordare che la natura è meravigliosa così come ci si presenta davanti ai nostri occhi e non dobbiamo inserire, copiare e incollare cose che non sono vere.
Post-Produzione nella fotografia naturalistica: su cosa possiamo intervenire?
Quello che, secondo la mia filosofia fotografica, è giusto fare è esclusivamente questo:
- Bilanciamento del bianco
- Calibrazione dei colori
- Gestione del contrasto
- Gestione delle ombre e delle luci
- Rimozione delle macchie del sensore
La fotografia, se eseguita bene già in fase di scatto tramite l’utilizzo di Filtri GND /ND e Polarizzatori non dovrà ricevere modifiche eccessive.
Capita spesso anche di imbattersi in fotografie nelle quali sono stati incollati cieli, nuvole e tante altre cose.
Quando vedete queste cose sappiate che non state vedendo delle fotografie, ma dei collage.
La fotografia per restare tale, deve mantenere la sua naturalezza e mantenere la capacità di catturare l’attenzione dell’osservatore.
Incollare cieli, esaltare i dettagli tramite tecniche di post-produzione ambigue e tanto altro ancora non rientra nella Fotografia.
O almeno, non rientra nella fotografia naturalistica
Il consiglio che mi sento di dare a ogni fotoamatore è quello di imparare a realizzare al meglio la fotografia direttamente sul campo, cercare la perfezione nell’esposizione e avere un file già terminato all’80%.
Di abbandonare l’idea del “tanto poi la modifico”, ma di mantenere la purezza di ciò che ha visto.