Come promesso eccoci di nuovo in compagnia della Fujifilm X-H2 per parlarti del test sul campo a cui abbiamo sottoposto la nuova APS-C di Fuji.

La caratteristica principale è la sua risoluzione elevata, la più elevata nel mondo APS-C dato che parliamo di ben 40 milioni di pixel.

Servono? Non servono? Come si comporta? Per scoprirlo abbiamo sottoposto la camera a numerosi test!

La X-H2 ha molto in comune con la X-H2S di cui ti ho parlato in precedenza, ma le loro peculiarità le caratterizzano distinguendole per utilizzi distinti.

Prima del test, vorrei parlarti del corpo macchina: in lega di magnesio, tropicalizzato, restituisce un grande senso di sicurezza e stabilità grazie alla sua profonda impugnatura.

Ma questo potevamo immaginarcelo dato che la struttura, con i relativi ingombri, pulsanti, ecc è la stessa della Fujifilm X-H2S.

Va da sé quindi che anche in questo caso non sono presenti le ghiere con cui Fuji ci ha abituato ma soltanto quella dei modi PSAM.

I pulsanti sono tutti collocati in maniera ottimale, tutti facilmente raggiungibili ed offrono una completa personalizzazione.

Ingressi ed uscite al gran completo con uno slot dedicato alle CF Express, fondamentali dato che consente la registrazione in 8K interna, un HDMI di tipo A e la porta USB-C per poterla utilizzare anche in Tethering.

In questo caso, dato che questa mirrorless non basa il suo focus sulla velocità, non ha un sensore Stacked ma un BSI X-Trans CMOS 5HR abbinato al processore X-Processor 5.

Test sul campo Fujifilm X-H2:

Test sul campo Fuji X-H2 e X-T4

Solite premesse, come al solito ho disattivato qualsiasi correzione in macchina.

In più, per avere un riferimento, ho confrontato i risultati della Fujifilm X-H2 con la X-T4 per vedere se riesce a mantenere lo stesso livello prestazionale nonostante i tanti Megapixel in più.

Test tenuta degli alti ISO:

Ho scattato una foto all’ISO base della X-H2, pari a 125, e con l’X-T4 ho scattato a ISO 160.

Ho iniziato ad alzare gli ISO di entrambe le camere, quindi sono andato a ISO 3200, ISO 6400 ed infine ISO 12800, poi ho confrontato i relativi file tra di loro.

Ciò che è emerso, senza alcuna correzione in macchina ripeto, è che fino a 6400 ISO il comportamento è ottimo e perfettamente gestibile per entrambe le fotocamere.

È vero, nella Fujifilm X-H2 è presente del rumore ma questo è un risultato che mi aspettavo perché è una conseguenza diretta di aver così tanti pixel su un sensore di questo formato.

Andando oltre, a ISO 12800, in entrambi i casi il file risulta inutilizzabile perché ci sono zone che non vengono recuperate correttamente.

Gamma dinamica:

Test qualità d'immagine Fuji X-H2

In questo caso ho scattato partendo dall’ISO base e successivamente andando a sovraesporre fino a due stop e sottoesponendo fino a cinque stop.

Dopodiché si recupera lo scatto in post produzione e si confronta con lo scatto iniziale così da vedere quanto riesce a recuperare.

Anche in questo caso comportamento eccellente per entrambe le camere, capaci di recuperare alla perfezione i due stop di sovraesposizione e quattro di sottoesposizione.

Test ISO Invarianza:

Come già spiegato altre volte, questo test serve a mostrare se il sensore ha la proprietà di non penalizzare nel rumore una foto schiarita in post produzione piuttosto che alzare gli ISO in fase di scatto.

La X-T4 è perfettamente ISO Invariante e quindi volevo la conferma che lo fosse anche questa nuova APS-C.

Come mi aspettavo i test mi hanno dato ragione confermando l’Invarianza ISO anche della X-H2.

Certo, rispetto alla X-T4 compare leggermente del rumore ma come già anticipato è una conseguenza dei 40MP.

Stabilizzazione:

Anche in questo caso sono partito da uno scatto con un tempo di sicurezza e poi sono andato via via ad allungare i tempi.

Quindi partendo da un tempo di 1/60 di secondo sono arrivato fino a ½ secondo che rappresenta il limite, almeno per quella che è la stabilità delle mie mani.

Autofocus:

Ho impostato il Tracking con riconoscimento viso e occhi del soggetto sfruttando la raffica con otturatore meccanico da 15fps.

Per questo test ho seguito i movimenti di alcuni ragazzi che si sfidavano in un 1vs1 di Pallacanestro e la Fujifilm X-H2 si “aggancia” al soggetto senza lasciarlo.

In un paio di scatti si intravede un minimo di incertezza quando il soggetto tracciato rimaneva coperto dal secondo ragazzo, per il resto un comportamento ineccepibile.

Un tracciamento incredibilmente affidabile anche in presenza di ostacoli o quando il soggetto rivolge le spalle all’obiettivo.

Questo sistema inoltre è basato su un software ancora “acerbo” e sul Deep Learning, quindi mi aspetto che migliori ulteriormente nel prossimo futuro.

Conclusioni sulla Fuji X-H2:

Fujifilm X-H2 recensione

Per renderti conto dei test svolti e dei risultati ottenuti ti consiglio comunque di dare un’occhiata al video che trovi all’inizio di questo articolo.

Si conferma una macchina completa su tutti i fronti con performance veramente di alto livello.

La mia principale curiosità era quella di osservare il suo comportamento a livello di rumore e gamma dinamica.

Praticamente ha prestazioni in linea con la Fujifilm X-T4 e la X-H2S ma con molti Mega Pixel in più.

Certo, come mi aspettavo è presente un po’ più di rumore a partire dai 3200 ISO in poi ma il file rimane comunque ottimo e facilmente correggibile in post.

A chi è si rivolge la Fujifilm X-H2?

Sicuramente al fotografo paesaggista che si troverà garantite stampe di grandissimo formato con un livello di dettaglio incredibile.

Anche al fotografo Still Life perché in certi lavori gli viene richiesto un’altissima risoluzione e quindi con il multiscatto è possibile ottenere un file finale da ben 160MP!


Tu cosa ne pensi della Fujifilm X-H2? Se sei interessato all’acquisto rivolgiti ad uno dei nostri partner autorizzati!


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1 commento

  1. Come possessore della H2 posso dire che la graniglia inizia dai 400 ISO e che il file risulta un po impastato. Rimpiango il file della H1

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