Questo articolo è l’ultimo di una serie, ti sei perso i primi due?
1 – Alla scoperta del Medio Formato Digitale di Fuji – La mia prima volta con la GFX100
2 – La mia prima volta con la Fujifilm GFX 100 – Impressioni d’uso!
Scattare con la Fujifilm GFX100 è stata sicuramente una esperienza interessante, sotto molteplici punti di vista.
Innanzi tutto è stato chiaro fin da subito come non sarebbe stato possibile utilizzare il mio solito approccio.
Al solito è abbastanza dinamico grazie alla attrezzatura comoda e leggera che utilizzo, anche in studio.
Utilizzare la GFX, ma immagino che il ragionamento sia estendibile a tutto il mondo medio-formato, pone il fotografo nei confronti del proprio soggetto in maniera completamente differente.
È quasi un ritorno all’analogico, se prendiamo in esame il “timing” di scatto, che necessita di essere intervallato proprio per tempi tecnici di lettura-scrittura da parte dell’hardware.
Altre considerazioni che sono sorte, proprio con l’uso di questo mostro, è che spesso la reale resa della propria attrezzatura è largamente sottovalutata.
Perchè se è vero che la corsa a risoluzioni sempre più elevate e sensori sempre più risoluti porta certi tipi di vantaggi.
È anche vero che è necessario capire a chi, questi vantaggi, restano tali e non diventano, addirittura controproducenti.
Il file prodotto dalla GFX, ad esempio, è talmente definito, fin all’inverosimile, che in alcuni contesti è quasi controproducente.
Si pensi ad esempio le richieste di alleggerire i difetti della pelle e i segni dell’età nel ritratto femminile.
Attenzione, non sto dicendo, che non serve avere tutta questa qualità e questo dettaglio, ma solamente che non serve a tutti, anzi!
Inoltre, contrariamente a quanto si possa pensare, il vantaggio di tali risoluzioni, non è neanche necessario per stampe di dimensioni enormi, perchè in quel caso subentra la distanza di osservazione ad azzerare le differenze
(immaginate di guardare una immagine stampata ad oltre 15metri di distanza, come un cartellone stradale. Fa differenza che il pixel sia più o meno grosso? Poca).
La vera differenza la si vede in stampe di medio -grandi dimensioni osservate da distanza ravvicinatissima, come ad esempio:
- riproduzioni di opere di arte
- cataloghi di altissima qualità
Insomma la differenza è palese quando si parla di ingrandimenti enormi e distanze minime di osservazione.
In ogni caso, la tecnologia che Fuji ha messo in questo corpo macchina, forse un po’ acerbo sotto alcuni aspetti, è sorprendente e apre la strada ad un nuovo mondo che, sicuramente, vedremo svilupparsi nei prossimi anni.
Pur non costando poco, infatti, la Fujifilm GFX100:
è un prodotto inedito come prezzo per questo tipo di attrezzature fotografiche e va a scombinare non poco i delicati equilibri di quel mondo professionale ancora (per quanto?) elitario che è quello del medio formato.