Ciao a tutti, mi presento Emanuele Ubaldi, il 22/8/1969 a Narni, in provincia di Terni dove tutt’ora risiedo.
Ho sempre vissuto immerso nel verde della mia Regione, circondato da colori, sfumature e tratti distintivi di un territorio dalla storia millenaria.
Oltre all’amore per la mia terra madre ho maturato, nel corso degli anni, un’autentica passione per la Puglia, mia seconda Regione d’adozione.
La coltivo con frequenti viaggi nell’area del foggiano, tra Serracapriola e Chieuti, trovando anche in tali località dei microrganismi di indubbia valenza paesaggistica dove poter far risaltare “giochi” di tonalità tra cielo, terra e mare.
Fotografo con l’hobby dei film, lettura di libri gialli, fumetti, mostre di pittura e, in particolare, della pittura astratta.
Sono un fotografo appassionato e curioso, attento ricercatore di bellezze recondite ed inaspettate.
Cerco sempre di catturare particolari spesso trascurati e non colti ad una visione sommaria e frettolosa, restituendo emozioni di profonda intensità.
Nel 2016 sono stato insignito del premio “Serrani nel Mondo” istituto dal borgo di Serracapriola (FG) per aver contribuito, con un archivio di oltre 400 fotografie, a valorizzare il borgo anche fuori dai confini regionali.
Nel Settembre 2017 sono stato premiato con una pergamena celebrativa conferita dall’Associazione Nazionale Carabinieri Sez. di Terni, per aver contribuito ad allestire una mostra fotografica sui territori del ternano e del narnese nell’ambito del gemellaggio tra la suddetta sezione e l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Zero Branco e Quinto di Treviso (TV).
Ho ricevuto un attestato di partecipazione all’evento culturale Umbria Art 2018.
Ho contribuito con alcune mie fotografie per il libro di Alessandro Corsi “Il cammino dei Martiri Francescani“, Edizioni Terra Santa.
Sono stato ideatore e autore della foto di copertina per il volume di Francesco Giannini “Tempi di Versi”, Poesie, Edizioni Iorio, 2019.
Premio per il concorso “Narni fuori le Mura” atto a valorizzare il territorio del narnese, organizzato dall’Associazione Chiesa Santa Pudenziana.
Nell’ottobre 2019 attestato di merito presso la 1a Pro Biennale Internazionale di Pescara per l’opera fotografica “Sospiri agonizzanti“.
Ho collaborato per la pubblicazione di una guida turistica su Narni proposta da una testata nazionale.
Da diversi anni collaboro per la manifestazione “Narni, Le vie del cinema“.
Qual è il tuo genere fotografico preferito?
Ho iniziato ad avvicinarmi alla fotografia nel 2012 con una piccola compatta.
Non ho un genere preferito mi piace, però, concentrarmi sui particolari soprattutto sui fiori e la natura in generale.
Amo molto fare foto con la tecnica dell’ICM, un tipo di fotografia che va verso l’astratto e credo derivi sia per la mia passione verso la pittura astratta che per la frequentazione di molti pittori che mi hanno insegnato molto per quanto riguarda la fotografia.
Qual è il tuo primo ricordo legato alla fotografia?
I miei primi ricordi corrono agli anni ‘80 quando mio padre si dilettava a scattare le sue fotografie, con i suoi rullini e filtri vari e catalogava poi tutti i negativi che conservo ancora.
Gli anni ‘90 poi, dove ho iniziato ad usare le prime compatte analogiche in giro per l’Europa, ansioso di vedere le foto portate a sviluppare.
C’è un’artista a cui ti ispiri o che ritieni fondamentale nel tuo percorso?
Tutti i grandi maestri della fotografia.
Osservo con rispetto e studio i lavori di Ansel Adams, Ernst Haas, Dorotea Lange, e tutti i grandi fotografi italiani da Gardin, Ghirri, Scianna, Fontana, Roberto Pollo con il suo modo intenzionale, fotografi dove ogni loro fotografia è pura scuola sulla fotografia.
Qual è la fotografia iconica che vorresti aver realizzato tu?
Più che fotografia iconica mi sarebbe piaciuto fare ciò che ha fatto Robert Capa, il prototipo del fotografo di guerra.
Ci ha lasciato delle immagini che hanno fatto la storia della fotografia e dell’essere umano stesso.
Parlaci del tuo scatto che ti ha dato maggiore soddisfazione!
Lo scatto che mi ha dato maggiori soddisfazioni è stato quello in bianco e nero “Sospiri Agonizzanti“.
Realizzato con la tecnica dell’ICM e stampato su tela 90x60cm, portato in mostra alla 1a Pro Biennale Internazionale di Pescara, poi Umbria, Toscana e apprezzato da fotografi e molti pittori.
Parlaci un po’ della tua attrezzatura!
Attualmente possiedo una Nikon D750 e una Nikon D300 con obiettivi 70-300, 28/300, e un 35mm.
Ho una Praktica BCA Electronic con obiettivo 200mm, 35mm e 50mm, una Bencini Comet che di tanto in tanto uso ancora, più una compatta Olympus analogica e una compatta Franka AF-300 35mm.
Che consiglio daresti a chi si affaccia oggi per la prima volta al mondo della fotografia?
Credo che oggi chi si avvicina alla fotografia deve essere umile, studiare tanto, osservare, visitare mostre di pittura, vedere film, leggere, essere curiosi e osservare tanto.
Lasciare la costosa attrezzatura per ultimo, non cadere nella trappola della tanto decantata attrezzatura super costosa e dalla post produzione.
Ci sono fotografi, con le loro fotografie scattate praticamente con scatole di legno, hanno fatto la storia della fotografia.
Basti pensare che le loro fotografie sono ancora oggi a distanza di anni sui libri di fotografia e vengono studiate.
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Un mio sogno sarebbe di seguire tutto il mondiale rally visto che mi sono avvicinato ultimamente alla fotografia sportiva.
Un mondo, quello della fotografia sportiva, in cui la concentrazione la fa da padrone, dove in una frazione di secondo devi fare la fotografia perché non si ha una seconda occasione.
È una sfida con sé stessi e con gli atleti che vai a incastrare di volta in volta.
Puoi trovare Emanuele Ubaldi su:
Sei un fotografo, professionista, aspirante o amatoriale, e vorresti essere il protagonista della prossima intervista?