Dopo il primo articolo della rubrica dedicato a Robert Frank, stavolta è il turno del fotografo Luigi Ghirri.

Luigi Ghirri nasce a Fellegara di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia e inizia a fotografare a 26 anni, avvicinandosi al mondo dell’arte concettuale e dando il via alle sue opere e realizzazioni.

Luigi Ghirri, le opere e il suo approccio alle immagini

Il suo approccio all’immagine è di tipo progettuale, non ragiona per opere singole, un esempio è “Paesaggi di cartone”, progetto con cui vuole analizzare il tema della comunicazione fotografando i manifesti.

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Nel 1973 nasce Kodachrome, libro che raccoglie delle piccole serie di immagini il cui complesso racconta di un modo diverso di guardare, vedere e fotografare.

Cosa rappresenta Kodachrome di Luigi Ghirri?

I soggetti di questi scatti sono luoghi e oggetti che tutti abbiamo incontrato nella nostra vita, ma che Ghirri riesce a vedere con uno sguardo diverso da quello dell’immagine mercificata alla quale gli occhi della gente si sta progressivamente abituando.

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Il suo è uno sguardo di qualcuno che vede davvero ciò che lo circonda e non gli passa semplicemente accanto con noncuranza.

Luigi Ghirri, “Colazione sull’erba” e le prime mostre

Con Colazione sull’erba realizza la sua prima mostra personale, questo lavoro racconta del verde delle periferie delle aree urbane.

È un verde soffocato quello che ci mostra Ghirri, un verde che gli abitanti di questi luoghi vorrebbero ammaestrato e pettinato.

Luigi Ghirri e gli anni Settanta: “Atlante” e “Infinito”

Il primo è un lavoro riguardante le carte geografiche ragionando sul senso della fotografia di paesaggio, lavoro puramente concettuale attraverso i segni convenzionali della cartografia.

Il secondo sono 365 scatti del cielo, uno per ogni giorno dell’anno, creando un racconto dello scorrere del tempo così come dell’immobilità dello stesso.

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Dalla fine degli anni Settanta fino a tutti gli anni Ottanta l’autore lavora invece sul problema del paesaggio inteso anche come paesaggio urbano e architettonico; tra questi progetti troviamo “Viaggio in Italia”, lavoro collettivo con altri autori volto ad analizzare il paesaggio italiano.

Sono innumerevoli i progetti a cui lavora e partecipa Ghirri, questi sono solo alcuni.

Tutto il suo lavoro è legato alla ricerca, al linguaggio dell’immagine stesso, utilizzando la realtà come strumento di analisi.

Per il suo tipo di ricerca, la realtà quotidiana e la capacità costante di vedere il mondo da un punto di vista diverso sono assolutamente inscindibili.

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