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Test sul campo: ecco in Anteprima la Recensione della Lente Anamorfica Sirui!

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In questo articolo vi fornirò un parere e una recensione della Lente Anamorfica Sirui, la 50 mm F 1.8.

Parliamo di un’ottica ormai prossima all’uscita (Febbraio 2020) e che tutti sono curiosi di vedere all’opera.

In anteprima ho una versione con attacco per Sony che ho potuto provare.

Sirui ha inoltre preannunciato di creare altre focali con il sistema che consente le riprese in anamorfico, mossa secondo me intelligentissima.

Bene precisare cosa sia l’anamorfico!

Una lente anamorfica consente di registrare in camera senza dover poi aggiungere le barre classiche che si mettono per emulare il formato wide screen, ossia il formato cinematografico.

Adesso, senza raccontarvi la storia cinematografica della lente anamorfica (che potete scoprire velocemente in questo articolo), sappiate che questo tipo di lenti è stato inventato proprio in ambito cinematografico.

Il fine era quello di creare uno spazio visivo più largo rispetto a quello classico delle ottiche fotografiche.

Una lente di questa tipologia crea tutta una serie di effetti che, nell’ambito fotografico, dobbiamo emulare in qualche modo.

Sirui si è affacciata sul mondo dell’anamorfico in maniera veramente intelligente

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Con questa lente anamorfica, Sirui è la prima casa che produce in maniera economica una ottica di questo tipo.

Le lenti anamorfiche costano tantissimo e Sirui, mettendo a disposizione una lente di questo tipo ad un prezzo, secondo me, molto abbordabile, ha fatto la scelta giusta.

Altra cosa intelligente è la realizzazione di un’ottica con l’attacco micro 4/3, APS-C e volendo anche Full Frame.

Iniziamo adesso questa recensione sulla lente anamorfica Sirui

Prima di iniziare ad analizzare questa ottica, ecco alcune riprese che ho fatto per le vie del mio paese (GUARDATE IL VIDEO!).

Spero vi siano piaciute le immagini!

L’obiettivo era quello di capire al meglio il funzionamento della nuova lente anamorfica di Sirui.

Parliamo adesso delle specifiche tecniche di questo obiettivo anamorfico

Vi vado ad elencare, fermo restando che le caratteristiche tecniche le potete trovare qua, molto velocemente alcuni aspetti:

  • Una struttura dell’obiettivo composta da 11 elementi in otto gruppi
  • Ha delle lame di apertura che consentono di far variare il nostro diaframma
  • L’apertura del diaframma è molto fluida e quindi non abbiamo gli scatti classici dell’ottica fotografica

Questo sta a significare che quest’ottica ha, secondo il mio punto di vista, un utilizzo esclusivo in ambito video, sia per come è fatto il diaframma ma soprattutto perché l’ottica è completamente manuale.

La lente anamorfica Sirui è veramente ben costruita: dà un senso di robustezza e di un’estetica molto accattivante

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L’ottica pesa 580 grammi; quindi è un’ottica abbastanza pesante, se rapportata a un altro tipo di 50 mm.

Malgrado questo è molto maneggevole , non è un’ottica che si fa fatica a tenere in mano o che sbilancia la macchina in maniera eccessiva.

Ho potuto appurare che la messa a fuoco non è tra le migliori, comunque si parla di quasi un metro per mettere a fuoco un oggetto e di più non possiamo avvicinarci.

L’ottica frontalmente ha un filtro da 67 mm, tra le altre cose molto interessante da vedere, perché ha una forma quadrata esteticamente accattivante.

Quale è la differenza tra una lente fotografica e una lente anamorfica?

Ora vi porto all’interno del mio computer e vi faccio vedere come si fa a trasformare una ripresa acquisita in 16:9 con una lente anamorfica direttamente in una modalità cinematografica e quale differenza c’è, tra una lente fotografica e questa, in termini di adattamento visuale.

Ed eccoci qui all’interno di Final Cut!

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Tra queste immagini ci sono dei file che mi aiuteranno a farvi capire meglio come lavorare gli stessi su una timeline e quale è la differenza tra un file girato in 16:9 classico e un anamorfico.

Tutti i file sono girati in 4k, e senza applicare il formato super 35 o comunque 35 sulla Sony.

Senza il formato APS-C, ci sono delineati chiaramente i limiti dell’ottica.

Ecco perché bisogna schiacciare il tasto APS C che vi porta al secondo risultato che vedete nelle immagini qua sotto.

Come si lavora su un file realizzato con lente anamorfica rispetto a uno normale?

Qua sotto ho due frame:

Il primo è stato girato con una lente anamorfica e il secondo con un obiettivo normale (entrambi a 50mm).

Che cosa notate?

Sicuramente vi accorgerete che è tutto meno allungato e l’aspetto è completamente diverso.

E se volessi trasformare una ripresa fatta con un’ottica normale in formato widescreen?

In questo caso dovrei necessariamente creare un formato 16:9, quindi 1080p 1920 x 1080 25 fps.

Vado a  importare questo file e dovrò necessariamente applicare una letter box, ricreando due barre che mi vanno a delineare il 2,35:1 cinemascope (chiaramente è un 16:9 con delle barre nere).

Se invece volessi direttamente, senza le barre nere, far diventare una ripresa fatta in sedici noni in modalità 2,35:1?

In questo caso devo cambiare le proprietà del mio progetto.

Andrò quindi ad indicare 1920×817.

Da che cosa deriva questo 817?

Prendete la vostra calcolatrice e fate questo semplice calcolo: 1920 diviso 2,35 (che sarebbe il 2,35:1) e otterrete 817, che è il rapporto corretto del numero di pixel in altezza.

Adesso in questo formato, mettendo l’immagine di prima, avanzano delle barre a destra e a sinistra.

A questo punto andrò a stretchare le mie immagini mantenendo le proporzioni e avrò ottenuto un formato 2,35:1.

Che cosa succede se prendo un file girato in 16:9?

Se vado ad allungare la mia clip, fino a raggiungere i bordi, noto che le proporzioni sono assolutamente rispettate.

C’è una lieve differenza di dimensione del file dell’inquadratura, ma questo dipende dall’ottica.

Gli oggetti tendono ad avere le stesse proporzioni con un formato, in questo caso, assolutamente più widescreen.

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Recensione lente anamorfica Sirui: tiriamo le somme!

Giungendo alla conclusione, vorrei esprimere un mio parere per farvi capire come mi sono trovato con questa lente e soprattutto se vale la pena acquistarla.

Quando l’ho presa e messa sulla macchina ho di certo apprezzato l’estetica e la visuale che la stessa ottica mi restituiva, è chiaro che fa piacere vedere questo look, questa pasta sicuramente più cinematografica rispetto a una lente normale.

Esiste tutto un mood che crea questa lente che è accattivante e che sicuramente porta a casa delle immagini più cinematografiche rispetto alla mente normale classica.

Tra i contro ho trovato la visualizzazione che, almeno su Sony, presenta un formato allungato su cui ho fatto fatica a vedere le immagini in maniera corretta.

Ripeto che questo è almeno per quanto riguarda Sony; Panasonic ad esempio ha la visuale direttamente in anamorfico quindi ci viene incontro un mezzo più preparato sotto questo punto di vista.

Una seconda riflessione che faccio è in merito a quello che è l’effetto flare

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Questo effetto è apprezzatissimo da molti (addirittura esistono dei plugin che creano quell’effetto anche se non abbiamo un’ottica anamorfica), quindi se da una parte per alcuni questo è un pregio, io lo reputo un pregio ma solo in alcuni contesti.

Non è detto che quell’effetto che si crea controluce possa essere accattivante in tutti i contesti.

Inoltre, nel momento in cui io acquisto quest’ottica e voglio fare un lavoro in teoria dovrei avere tutte ottiche così nel mio zaino.

Altrimenti mi ritrovo in post produzione dei file in un modo e alcuni in un altro, che possono essere affiancati tranquillamente, però comunque questo affiancamento crea del lavoro maggiore e si può avere una differenza di aspetto e soprattutto di colore delle lenti.

L’ultimo fattore è quello del dover moltiplicare, andare in fattore di crop APS-C

A me questo aspetto non rende felice, perché andare in APS-C significa sfruttare una sola parte del sensore e quindi avere sicuramente più rumore rispetto al sensore nella totalità.

Tirando un po’ le somme, la lente anamorfica Sirui 50 mm rappresenta un grande passo in avanti da parte di Sirui.

Parliamo di uno strumento che regala emozioni visive differenti rispetto a quelle che possiamo avere con una lente classica.

Sinceramente sarebbe bello avere almeno 3-4 focali in questo formato per poter fare dei lavori completi e quindi avere un 35, un 50 e un 80 mm.

Lenti anamorfiche Sirui 50mm F 1.8: le comprerei?

Sì! Probabilmente la comprerei, perché mi regala sensazioni ed emozioni molto più vicine al mondo del cinema rispetto alle lenti classiche, con cui dobbiamo emulare e riprodurre alcuni effetti che questa lente ci dà in automatico.


Scopri qui dove puoi acquistare il 50mm F 1.8 di Sirui!

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