La rivoluzione digitale ha avuto per molti il merito di rendere ancora più democratica e accessibile la fotografia.

Basta guardarsi intorno per renderci conto dell’enorme quantità di documenti foto e video che vengono prodotti ogni secondo.

Se ci pensiamo bene i nostri smartphone sono in grado di fare quello che quindici anni fa avrebbe richiesto una attrezzatura professionale.

Possiamo infatti:

  • Scattare
  • Filmare
  • Post produrre
  • Montare i nostri media utilizzando un device mobile di fascia media.

L’avvento delle fotocamere digitali prima e degli smartphone poi ha portato a un aumento esponenziale della produzione di immagini e ne ha modificato i meccanismi di fruizione.

L’immagine digitale può essere condivisa e visualizzata in maniera veloce e comoda su qualsiasi tipo di dispositivo dotato di schermo.

La diffusione capillare dei social e in particolar modo quello di Instagram ha reso ancora più “liquida” e pervasiva l’immagine e il video.

Il medium fotografico all’interno di questo contesto sta vivendo una vera e propria rinascita che a un certo punto ha profilato un futuro dove la stampa fotografica sarebbe diventata superflua.

Il primo decennio degli anni 2000 è stato infatti un momento estremamente difficile per la fotografia e i laboratori di stampa fotografica professionale come il nostro.

Di fatto la fotografia digitale aveva “liberato” i fotografi (professionisti e non) dalla necessità di sviluppare e stampare le proprie immagini per poterle vedere e condividere.

Piano piano tuttavia è avvenuta un’importante presa di consapevolezza che ha portato sempre più persone a maturare il desiderio di tornare a toccare le proprie fotografie e scattare in pellicola.

M._Utili_Silver_Gelatin_Print_immagine-arte-stampa-fine-art
M. Utili Silver Gelatin Print

Il rapporto fra fotografia e memoria è strettissimo

Basti pensare al vastissimo utilizzo che si è fatto e si sta facendo della fotografia come mezzo di documentazione storico, architettonico, naturalistico e familiare.

Una delle caratteristiche uniche della fotografia analogica è quella di legare indissolubilmente l’immagine col supporto su cui è conservata.

Un’immagine realizzata su pellicola analogica esiste finché il suo supporto è integro. Qualora la si volesse duplicare la cosa non è impossibile ma presentava e presenta ancora oggi tutta una serie di problematiche tecniche.

Inoltre le fotografie analogiche, siano esse pellicole fotografiche o stampe, sono oggetti estremamente delicati che necessitano spazio e particolari condizioni di conservazione per poter sopravvivere nel tempo.

Il digitale (soprattutto agli inizi) fece intravedere il miraggio di un’archiviazione semplice, facile e sicura.

Ci si illuse infatti di poter avere tutte le fotografie in un supporto fisico digitale che le avrebbe conservate per sempre. Questo fu un gravissimo errore che molti importanti archivi pagano ancora oggi.

La digitalizzazione e la conservazione delle fotografie presenta numerose problematiche

Si parte dall’obsolescenza dei formati passando per la decadenza dei supporti di memoria fino a arrivare al fatto che un’errata scansione dei supporti può creare archivi di fatto limitatamente utilizzabili.

M._Listri_ai_Musei_Vaticani-stampa-fotografica-d-arte
M. Listri ai Musei Vaticani

Ho fatto questa piccola parentesi sull’archiviazione delle immagini per sottolineare come la conservazione della memoria e la fruizione delle fotografie siano intimamente legate al loro formato fisico.

Nei prossimi articoli parleremo di come trasformare al meglio i nostri scatti più amati non solo in stampe fine art ma in stampa fotografica d’arte, ovvero in veri e propri oggetti d’arte belli e duraturi nel tempo.

Questo è possibile unendo le potenzialità dell’elaborazione digitale con le caratteristiche uniche delle stampe ficlée o C-print. Ma non ci fermeremo alla sola stampa fotografica d’arte!

Andremo anche a affrontare il complesso mondo delle finiture di pregio come: le pannellizzazioni con biadesivi acid free, i passepartout museali e le nostre cornici artigianali create specificatamente per la fotografia d’arte.

Tutto questo perché per il nostro laboratorio un’ottima stampa fine art è solo l’inizio del lungo percorso che porta all’opera finita.


Camera Oscura 2.0: Torna all’indice

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui