Avventurarsi in una produzione video ad agosto (2020, quindi con mascherine indosso) richiede un pragmatismo superiore alla norma.
Fa caldo, e con picchi a 40° si devono valutare con attenzione molte scelte, soprattutto quando si ha una troupe di media dimensione composta da:
- Regista (io)
- DoP
- 3 tecnici
- Costumista
- Styling
- Modella/attrice principale
- Ed ovviamente cliente con sua assistente
Nasco professionalmente nell’era delle luci al quarzo Ianiro e delle luci a scarica HMI, capaci di divorare corrente e cuocere un pollo sulla scena per il calore sviluppato.
L’avvento del led, con il loro potenziale di leggerezza e di efficienza energetica mi ha conquistato immediatamente per l’utilizzo dei sistemi di illuminazione per i miei video.
Faccio una piccola precisazione.
Sono un maniaco del concetto di leggerezza nell’equipaggiamento, cercando un punto di equilibrio vantaggioso con la qualità.
Sono un amante della luce naturale e della sua gestione più pura.
Nella produzione di Agosto ho dovuto girare scene prevalentemente diurne dove, in fase di sopralluogo, ho ritenuto sufficiente “gestire” la luce naturale con pannelli riflettenti e diffusori.
Per l’illuminazione del video nella scena notturna, un finto backstage fotografico dove fotografo ed assistente risultavano di quinta rispetto alla modella al centro dell’inquadratura.
Si trattava di una scena fondamentale per la riuscita del video, avevo in mente di usare due luci, massimo tre, in un assetto canonico.
In più, dovendo girare di notte in una piazza monumentale di Firenze (con i permessi in tasca, si intende, ma sappiamo quanto sia tedioso trovare un vigile puntiglioso mentre si gira di notte) avevo la speranza di poter allestire un set davvero leggero, facile e veloce logisticamente, senza rinunciare alla qualità del risultato.
La scelta per l’illuminazione per il video è ricaduta su due luci Nanlite: il Forza60 ed il Forza300
Questi due illuminatori sono stati utilizzati rispettivamente come luce diffusa e luce principale, relegando ad un vecchio ma sempre funzionale pannellino led il lavoro di controluce.
Le luci sono molto compatte, le loro borse in dotazione sono costruite in modo solido e permettono un trasporto sicuro sul set.
I comandi semplici, la resa cromatica, al di là del dato del costruttore che segnala un CRI 98, non sembra avere aberrazioni ai bordi e fa quel che ci si augura da una luce di qualità.
L’uso del Forza 60 e del Forza 300 era una novità per me ed anche per il mio DoP (Alessandro Farese) con cui ci siamo divertiti a misurarci con questi due strumenti all’avanguardia.
Partiamo con il dire che Alessandro, in almeno due delle scene diurne (una delle quali una sala riunioni) ha insistito per dare un appoggio di luce di riempimento alla modella usando il Nanlite Forza300.
Ha demolito senza troppe esitazioni il mio amore per la gestione della luce naturale, ottenendo una leggera schiarita (con una regolazione minima del dimmer ed un soft box sferico, con luce posta a meno di tre metri della modella) del tutto naturale, garbatissimo e senza esagerazioni.
Nell’altra la luce Nanlite Forza 300 è stata posta fuori da una finestra, a rinforzo della principale luce naturale, sorprendendomi per potenza e facendo (senza lente di fresnel aggiuntiva ma usata brutalmente con la sua parabola) ciò che mi sarei aspettato da una luce HMI575.
Le luci Nanlite alla prova nel set notturno
Sul set notturno le luci hanno dato il meglio di sé.
Partiamo con il sottolineare che avere luci alimentate a batteria è di per sé una goduria.
In meno di 40 minuti siamo arrivati nella Piazza in questione, abbiamo montato la macchina sul suo rig, le luci, posizionato la modella e dato inizio al primo ciack.
Le batterie dell’illuminatore Forza60 sono le classiche Sony-NP, di cui ne ho una decina accumulate negli anni, economiche e versatili hanno fatto il loro dovere.
Per la Forza300, per spingerla al massimo, sono necessarie due V-Lock, nel caso specifico due Patona mini che risultano comunque di facilissima gestione ed estremamente efficaci in termini di durata.
L’attacco Bowen mi ha permesso di utilizzare dei softbox che avevo, uno sferico ed uno ad ombrello da 80cm.
Piazzate le luci ad una decina di metri dalla modella, con un buio non totale ma solo schiarito dal qualche lampione in lontananza (ovvia competizione fra temperature colore diverse lampioni/Nanlite…) , abbiamo avuto esattamente l’effetto desiderato.
L’autentica goduria è stata la possibilità di lasciare “a casa” il generatore, le prolunghe e luci sicuramente ben più pesanti.
E se penso al prezzo di queste due luci credo che sia facilmente ammortizzabile vista l’agilità con cui anche un tecnico non molto esperto le gestisce impeccabilmente offrendo una resa assolutamente professionale.
Del resto, una produzione leggera è una produzione veloce, e veloce vuol dire economica
Questo si traduce nell’essere competitivi nel mercato offrendo produzioni con elevati standard di qualità a prezzi accessibili.
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Enrico Lanari, classe ‘73, dal 2008 fondatore del progetto “NeaEikona, Film per il Marketing”, attività che lo impegna (come lui stesso ama definirsi) come “Artigiano dell’immagine digitale votata al Marketing”. Realizza video e foto cercando un rapporto sartoriale ed esclusivo con la comunicazione, cercando di cogliere la differenza che corre fra i suoi clienti ed i loro competitors. Oltre a questo insegna a IED, Fondazione Studio Marangoni, IUAV, H-Farm.