In questo nuovo articolo della nostra Rubrica sulla Storia della Fotografia approfondiremo la biografia e le opere di Gabriele Basilico.

Gabriele Basilico nasce a Milano nel 1944 e tra il 1963 e il 1973 frequenta il Politecnico di Milano alla facoltà di Architettura.

In questo periodo cade il Sessantotto, periodo in cui nasce in suo interesse per il sociale e quasi per caso per la fotografia, con un taglio artistico e culturale.

Basilico e la fotografia: un impegno sociale

Presa la laurea in Architettura, Basilico decide di iscriversi all’albo degli artigiani come fotografo, con in mente la fotografia come impegno sociale.

Il suo lavoro si concentra sull’urbano, la formazione da architetto si fa sentire.

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Uno dei suoi celebri lavori si sviluppa sul tema delle fabbriche a Milano.

Opera al quale si dedica in grande solitudine, molti autori lavorano da soli, talvolta per le ragioni più disparate.

Basilico condivide con molti autori, tra cui Ghirri di cui abbiamo già parlato, l’abitudine e la passione per il confronto con altri fotografi, critici, artisti.

Frequenta gallerie come Il Diaframma e il festival che si tiene ad Arles, in Francia, ogni anno ancora oggi: Rencontres de la Photographie.

A proposito di Ghirri: Gabriele Basilico e Viaggio in Italia

Nel 1984 Gabriele Basilico è uno degli autori che hanno partecipato a Viaggio in Italia, progetto nato per raccontare il paesaggio del nostro Paese, pensato da Arturo Carlo Quintavalle e dallo stesso Ghirri.

Il 1984 è anche l’anno della Mission Photographique de la DATAR, lavoro sul paesaggio più complesso e lungo della Storia della Fotografia, dura quasi 5 anni.

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La committenza prevedeva l’incoraggiamento dei fotografi alla loro libera espressione, un lavoro artistico come in Italia non se ne vedevano ancora.

Questo lavoro ha dato il via ad una serie di indagini sul paesaggio da gruppi
più piccoli e in scala ridotta.

In seguito, nel 1991, lavora su Beirut, in cui si impegna a raccontare la città in seguito a 15 anni di guerra urbana.

Il progetto nasce da un’idea della scrittrice libanese Dominique Eddè e oltre a Basilico vi lavorano anche autori come:

L’obiettivo era raccontare come fossero le cose laggiù, in quel momento, tra la fine di una lunga guerra e l’inizio della ricostruzione.

Gabriele Basilico è riuscito a raccontare il mondo attraverso il suo modo di vedere la fotografia di architettura: una fotografia ordinata, pulita, come questa richiede.


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