Ti diamo il benvenuto al nostro appuntamento periodico con A-Focus, le interviste ai nostri lettori: l’ospite di oggi è Teresa Maria Zinnà.

Classe 1997 è nata e vissuta in Calabria ma non si sente di appartenere soltanto ad essa: le piace spostarsi e vivere diverse città, anche se per poco.

Ha vissuto un anno a Milano e tre a Roma, fino agli anni del Covid, quando è tornata in Calabria spostandosi continuamente per trasferte di lavoro o per approfondire i suoi studi in fotografia.

Sta ancora studiando in Accademia delle Belle Arti di Roma ed è molto vicina al diploma, che Teresa Maria preferisce chiamare la sua “laurea” in Fotografia e Video.

Ama l’arte, la fotografia e ha diversi hobby che vanno dal cucinare, ad ascoltare musica, visitare musei e mostre, viaggiare tanto e conoscere nuovi posti.

Ma veniamo a noi, alla nostra intervista!

Maria Teresa Zinnà, qual è il tuo genere fotografico preferito?

Dreamy - Maria Teresa Zinna

La mia vera passione è la fotografia di moda, mi affascina il bello, la costruzione di un set, le luci.

Oltre all’amore verso la fotografia di moda, mi piace tanto la fotografia artistica e concettuale, ed è con un mio progetto artistico “Up and Down”, realizzato nel periodo del covid che nel 2020, ho partecipato ad una mostra ad Istanbul.

Nel 2021 sono stata pubblicata su un magazine francese “Malvie Magazine” con un mio progetto “Falling Rose”, con la quale ho fatto una submission.

Recentemente ho iniziato ad approfondire la “Fashion Photography” frequentando un workshop all’Istituto Italiano di Fotografia a Milano.

La mia formazione è totalmente artistica, ho frequentato il liceo artistico D.Colao a Vibo Valentia, dove mi sono diplomata in Audiovisivo e multimediale.

Poi l’Accademia delle Belle Arti, dove ho avuto una formazione prettamente teorica e questo ha avuto su di me un forte impatto.

La fotografia è una materia molto pratica, l’Accademia mi ha allenato al pensiero, alla visione e alla conoscenza ma il resto l’ho dovuto imparare da sola, con la mia esperienza.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla fotografia?

Melancholy MT Zinnà

Il mio amore per l’arte mi è stato trasmesso in primis da mia madre e in particolare quello per la fotografia da un mio cugino a cui sono molto legata.

Grazie a lui ho sempre saputo che oltre a stare dietro l’obiettivo, amo anche stare davanti.

Uno dei miei sogni difatti è anche posare per diversi fotografi. 

C’è un’artista a cui ti ispiri o che ritieni fondamentale nel tuo percorso?

Non ho un artista in particolare a cui mi ispiro, in generale ognuno di loro mi lascia qualcosa che poi metto nei miei scatti.

Se penso in particolare un fotografo che ho tanto amato penso ad Elliot Erwitt, ma anche Vivian Maier, Ferdinando Scianna, Richard Avedon, o anche artisti contemporanei come Elizaveta Porodina, Marta Luccisano, Nicholas Fols.

Quali sono i sogni nel cassetto di Maria Teresa Zinnà e i suoi progetti futuri?

Il mio sogno è essere una fotografa di moda e avere una mia attività per i servizi commerciali, e piano piano crescere.

Una parte di me vorrebbe anche essere una piccola imprenditrice nel campo della fotografia.

Vorrei approfondire diverse cose oltre la fotografia di moda, come l’art-direction, la direzione delle luci e via dicendo.

Attualmente sto lavorando a due progetti importanti, uno verrà pubblicato proprio questo mese su un magazine conosciuto nell’ambito editoriale.

Intitolato “Do you wanna come with me on the clouds?” e mira a rappresentare la spensieratezza in una grande e frenetica città come Milano.

In questo progetto la protagonista immersa nel suo mondo percorre le vie di Chinatown esplorandola con curiosità.

Falling Rose - Zinnà

Il colore del vestito e i suoi strati di tulle ricordano la morbidezza delle nuvole, con un richiamo anche al cibo cinese, ovvero le “nuvole di drago”.

Un invito a godersi di più i momenti della vita, anche quelli più banali e sentirsi liberi e trasportati lontano come su una nuvola. 

Il secondo progetto a cui sto lavorando è “Mechanical feelings”, mira a rappresentare la nostra vita e le nostre emozioni dominate dalla tecnologia e dai suoi meccanismi, gli algoritmi “persuasivi” che controllano ogni cosa che balza alla nostra attenzione.

L’ambiente che circonda i soggetti delle fotografie sta tra l’essenziale e l’asettico, per rappresentare il vuoto che li circonda.

Un progetto totalmente concettuale che mira a rappresentare le nostre emozioni come se fossero ormai soltanto dei codici utilizzati a favore della tecnologia.

Che consiglio daresti a chi si affaccia oggi per la prima volta al mondo della fotografia?

A chi si affaccia per la prima volta vorrei dire che studiare è importante anche nel nostro settore, in barba a chi dice il contrario.

Allarga le tue conoscenze, apri la tua mente, immagazzina dentro di te tutte le immagini, le informazioni che hai ricevuto, perché quelle faranno per sempre parte di te e tutte quelle conoscenze le metterai nelle tue foto, nella tua arte.

A questo proposito non potete non leggere “La camera chiara” di Roland Barthes, non conosco modo migliore se sei nuovo nel campo, questo saggio è il pane quotidiano di ogni fotografo. 

Siamo come dei vasetti da riempire e il contenuto sarà il nostro tesoro per la vita.

Se non si hanno stimoli, se non si conosce il nostro passato artistico non si potrà capire neanche il valore che oggi porta con sé un’immagine.

Noi siamo diventati ciò che ora siamo perché altri prima di noi hanno fatto la storia e hanno lasciato per noi una grande eredità a cui ispirarci.


about me

Puoi trovare Maria Teresa Zinnà su Instagram:

teresamaria.z_insidevisioninsidephotography_events

Sei un fotografo, professionista, aspirante o amatoriale, e vorresti essere il protagonista della prossima intervista?

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