Nipote della pioniera della fotografia svedese, Hildur Larsson, Pentti Sammallahti (Helsinki, 1950) inizia a fotografare nel 1961, a undici anni, sotto la guida del padre dopo aver visitato la monumentale mostra ideata e curata da Steichen The Family of Man, che, proprio in quell’anno, fa tappa ad Helsinki.

L’imponente esposizione ha un forte impatto sul giovane Pentti che, incoraggiato dalla famiglia, da quel momento in poi non abbandonerà più il mezzo fotografico, iscrivendosi dapprima all’Helsinki Camera Club e tenendo, nel 1971, la sua prima mostra personale.

Helsinki, Finland (Child and Dog), 1981 - P. Sammallahti

Dopo i primi lavori realizzati in Finlandia, Sammallahti viaggia in Irlanda, Russia, Asia, Africa, Regno Unito, Italia, Turchia alla ricerca continua di uno sguardo nuovo attraverso il quale osservare il mondo.

Pentti Sammallahti è un cacciatore di storie, di incontri effimeri, di momenti di grazia.

I suoi non sono lavori progettati ma il risultato di un lento girovagare in solitaria e di lunghe attese alla ricerca di dettagli ed atmosfere significanti.

Nelle sue immagini uomini, natura e mondo animale costruiscono spazi armonici e poetici capaci di varcare il campo narrativo per andare a collocarsi in uno spazio magico e adimensionale.

Pentti Sammallahti: Here Far Away

Pentti-Sammallahti-Delhi-India-1999

Pubblicato nel 2013 in sei lingue, Here Far Away, è una retrospettiva contenente una serie di immagini scattate dell’artista Finlandese, in giro per il mondo, dal 1964 al 2011.

Nell’opera sono presenti il candore dei grandi spazi innevati della Russia; i paesaggi dell’Europa occidentale percorsi da animali solitari, la natura finlandese, i cani e le scimmie che popolano gli scatti asiatici, paludi, stagni, conigli, mucche, gatti, uomini dispersi nel paesaggio.

Le immagini, seppur in apparenza semplici e composte da pochi elementi, rivelano un’attenzione particolare alla cura dell’inquadratura, allo studio della luce e all’equilibrio della composizione.

Sammallahti ama fotografare nelle giornate fredde, piovose, ventose, addentrarsi in solitudine nel paesaggio, aspettare quello che lui definisce “il momento fortunato” o in qualche modo provocarlo portando con sé del cibo per gli animali, spesso protagonisti dei suoi scatti.

Le sue immagini trasmettono una sensazione di calma, tranquillità, equilibrio, leggerezza.

Solovki, White Sea, Russia, 1992 - P. Sammallahti

La natura, che fa spesso da sfondo alle sue opere, sembra una tela sulla quale si muovono inconsapevoli personaggi transitori, attori momentanei della scena sorpresi, a volte, in posizioni ironiche ed inusuali come il cane che si stiracchia sotto un tronco assumendone la stessa forma o la piccola rana che ci guarda affiorando dal suo stagno.

Le opere di Sammallahti sono come piccoli scrigni da custodire nella memoria, un rifugio, una pausa di bellezza e di grazia, un dono per gli occhi e per il cuore.

Le fotografie, spesso stampate in un piccolo formato in modo da poter accogliere lo spettatore facendolo fisicamente avvicinare all’opera, sono caratterizzate da un bianco e nero dai toni profondi ed avvolgenti.

Sammallahti realizza personalmente le stampe dal momento che, come ha più volte dichiarato, ama in maniera particolare questa fase del lavoro e la magia della camera oscura.

Successivamente si occupa anche della pubblicazione curando l’impaginazione dei libri, che sono delle vere e proprie opere d’arte.

Una passione che lo ha portato a creare e curare dal 1979 l’Opus series, una serie di libri e portfolio d’artista di fotografi finlandesi che ha all’attivo più di cinquanta pubblicazioni, tra cui diverse dedicate al suo lavoro.

Cilento-Italy-white-horse-2000-P.-Sammallahti

Le immagini di Pentii Sammallahti fanno parte delle collezioni permanenti di importanti musei internazionali tra i quali:

  • Victoria & Albert Museum di Londra
  • Museum of Fine Arts di Houston
  • Bibliothèque Nationale di Parigi
  • Stedelijk Museum di Amsterdam
  • Moderna Museet/Fotografiska Museet di Stoccolma

Conoscevi già il fotografo Pentti Sammallahti? Cosa ne pensi?

Se ti sei perso gli altri articoli della rubrica “I grandi fotografi contemporanei”, recuperali cliccando qui sotto!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui