Dorothea Lange ha sempre saputo di voler fare la fotografa, il deficit alla gamba destra in seguito alla poliomielite avuta da bambina (a 7 anni) non le impedisce di seguire questa strada.

Studia fotografia a New York e comincia poi a lavorare in diversi studi.

Apre il suo studio a San Francisco, luogo in cui termina una spedizione fotografica, iniziata nel 1918, a cui aveva preso parte in giro per il mondo al temine della quale sono finiti anche i soldi.

Dorothea Lange e i suoi primi lavori

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I suoi primi lavori sono di stampo pittorialista, che poi evolve aderendo ai principi della “fotografia diretta”, rimanendo lei fortemente interessata a tematiche di tipo sociale e legate anche al mondo del femminile.

All’epoca non è usuale avere un punto di vista femminista ed anzi, è una posizione rischiosa.

Nel 1937 conosce la Farm Security Administration e questo le permette di migliorare ulteriormente la sua tecnica di scatto.

La sua attenzione è incentrata sulla fascia di popolazione americana schiacciata dalla crisi del ’29 oppure persone le cui case sono state spazzate via da eventi naturali, sempre interessata a raccontare il lato umano, gli sguardi di quei drammi.

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Nel 1935 divorzia dal suo primo marito, il pittore Maynard Dixon, e sposa Paul Taylor, che si rivelerà poi un ottimo compagno anche nel lavoro, aiutandola con materiale per i suoi reportage, tra cui numerose interviste.

I due avevano già collaborato.

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Anni prima Paul Taylor, economista dell’Università della California, le aveva commissionato diversi lavori di documentazione fotografica legati al tipo di ricerca e allo sguardo che la Lange ha sempre avuto.

Nel 1947 collabora alla creazione dell’Agenzia Magnum ed è co-fondatrice della rivista Aperture (1952).

Il suo lavoro fotografico ha una brusca frenata negli ultimi anni della sua vita perché gravemente malata.

Ha un cancro alla trachea, che determina la sua morte nel 1965.

Qui puoi trovare la storia dello scatto a fianco, “Migrant Mother”, divenuto uno dei più famosi e iconici, simbolo della Grande Depressione.


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