Italia. Lombardia. Provincia di Sondrio. Parco delle Orobie Valtellinesi.
A 1300mt sul livello del mare, percorrendo una strada in mezzo ai boschi, si arriva a dei prati, e poi, più in fondo, un paesino: Campelli.
Campelli era una zona pascolo estivo, in un tempo passato in cui le persone erano vestite diversamente.
Oggi i pascoli sono tutti ad una quota più alta.
Si raccoglie ancora il fieno qui a Campelli
L’oratorio organizza la raccolta del fieno annuale per i
ragazzi e il materiale raccolto viene donato a chi ne fa uso.
Fino al 1920 Campelli era composto da 12 case. Ora sono 48, per lo più nate tra gli anni ’80 e ’90, quando ha avuto origine l’idea di rendere turistica la zona.
Case in pietra e legno, legate da un’architettura simile tra di loro, perfettamente in sintonia con il paesaggio.
La zona ad oggi non è più edificabile, ma è possibile ristrutturare le abitazioni già esistenti.
L’ultima nata è la chiesa, la più moderna della parrocchia, ma che comunque mantiene la pietra come materiale per le proprie pareti.
La maggior parte delle case rimane chiusa quasi tutto l’anno, ad eccezione di qualche weekend.
Nei mesi più caldi alcuni anziani decidono di trasferirsi qui, temporaneamente, impiegando il tempo a curare il proprio orto.
I ragazzi salgono a trascorrere serate in compagnia, fanno camminate, gite in motocross.
Questo è un buon punto di partenza per escursioni sia estive che invernali.
Una delle escursioni più note è quella a Pizzo Meriggio, la montagna alla cui ombra si trova il paese.
In villeggiatura qui vengono per lo più le persone del paese sottostante, Albotaggia, a rinfrescarsi nella seconda casa.
In questa zona era uso comune tra le generazioni precedenti avere una casa
al paese e una in altura.
In inverno le case rimangono fredde e disabitate. La strada è resa inagibile da neve e ghiaccio.
Poi la neve si scioglie e spuntano timidi i primi fiorellini, i bucaneve, e tra qualche mese arriveranno prima gli anziani con la semente per il proprio orto, poi i ragazzi, con le loro risate nel silenzio del bosco.
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Ilario Piatti, laureato in Fotografia di Architettura presso la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. Mi occupo di fotografare immobili per architetti, aziende e privati. Continuo nel frattempo anche un percorso di ricerca sempre nell’ambito della fotografia di architettura.
Attualmente collaboro anche con Fujifilm Italia, lavoro che mi permette di approfondire sia l’aspetto più tecnico e legato al prodotto della fotografia, sia di potermi interfacciare con colleghi e approfondire l’aspetto culturale della professione del fotografo.