Ugo Mulas inizia la sua carriera di studi alla facoltà di Giurisprudenza, studi che però non termina.

Comincia invece a conoscere il mondo dell’arte e in particolare ad avvicinarsi alla fotografia: la sua formazione è completamente autodidatta.

La fotografia è fin dall’inizio per lui una testimonianza critica della società del dopoguerra.

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Decide di raccontare questo tema attraverso le zone meno ricche della sua città, una Milano della metà degli anni Cinquanta.

Biografia Ugo Mulas: i reportage

È in questo periodo che incontra Mario Dondero, anche lui fotografo, e insieme a lui Mulas realizza il suo primo vero reportage, in mostra poi alla Biennale di Venezia del 1954.

Per un periodo si guadagna da vivere facendo fotografie di pubblicità, di moda e anche qualche scatto di architettura.

Negli anni Sessanta comincia a lavorare ad un reportage sugli artisti.

Il suo interesse è rivolto allo studio del lavoro degli artisti, vedere con che metodo realizzano le loro opere, più che l’opera in sé.

Verso la fine degli anni Sessanta, Ugo Mulas conosce Marcel Duchamp, il quale lo spinge a riflettere sul senso del suo lavoro e più in generale sulla fotografia.

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Nel 1970 al fotografo viene diagnosticato un cancro, che in breve tempo lo costringe a casa.

È in questo periodo che Mulas crea la sua opera ultima: Le Verifiche

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Le Verifiche sono un’operazione di analisi di tutto l’ingranaggio che deve necessariamente mettersi in moto affinché una fotografia possa essere realizzata.

Tra le questioni analizzate ci sono:

  • Il processo stesso della fotografia in cui il fotografo deve accettare di annullarsi in parte al servizio della macchina fotografica
  • Il rapporto tra macchina fotografica e soggetto, la possibilità di creare narrazioni e la circolarità delle stesse
  • Il rapporto tra fotografia e verità, la capacità di cogliere i dettagli mediante l’ingrandimento
  • Le deformazioni dovute alle ottiche
  • La didascalia
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L’ultima è Fine Delle Verifiche, dedicata a Marcel Duchamp.

In questa verifica, Mulas utilizza l’immagine della prima verifica con il rullino sviluppato e la mette sotto vetro.

La dedica a lui perché senza di lui tutto questo lavoro probabilmente non sarebbe mai nato.

Questa analisi è tutt’oggi fondamentale, perché a prescindere dal tipo di fotografia di cui si occupa un autore, prima o poi si scontra con i temi trattati nelle Verifiche di Ugo Mulas.


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