Quando ci troviamo a dover scegliere un modulatore di luce come il softbox può capitare che i dubbi prendano il sopravvento.

In effetti esistono innumerevoli topologie di modellatori di luce e l’obiettivo di ottenere una luminosità ampia e diffusa si può ottenere con tecniche diverse.

Le soluzioni più usate?

Sicuramente softbox o ombrelli; funzionali sia con gli speedlite che con il flash da studio.

Personalmente in questo ambito utilizzo i prodotti Godox. Un marchio che in questo campo copre tutte le esigenze del fotografo, professionista e non.

Di questi prodotti le caratteristiche che apprezzo particolarmente sono:

  • la produzione di alta qualità
  • la facilità di montaggio

Caratteristiche che si ritrovano in tutti i prodotti:

Dal softbox di tipo tradizionale all’ombrello richiudibile con nuovo sistema (che evita lo smontaggio, comodissimo); dallo strip a quello deep che permette di concentrare il flusso luminoso; e anche nella serie octagonale di grandi dimensioni per una perfetta diffusione della luce.

Ormai quasi tutti disponibili con griglia, questa permette il controllo sulla direzionalità della luce… niente dispersione laterale.

Ma quindi, quali sono le differenze principali?

L’ingombro dell’ombrello è sicuramente minore, quindi più versatile e facile da trasportare. In più ne esistono di diversi tipi, principalmente riflettente (la luce rimbalza sulla superficie interna dell’ombrello che è rivolta verso il soggetto) o trasparente (la luce attraversa il tessuto traslucido dell’ombrello che è puntato verso il soggetto).

L’effetto naturale del softbox è superiore e il risultato è più armonioso.

Quindi il softbox rende la luce più morbida e diffusa, mentre con l’ombrello il risultato sarà più duro con un passaggio tra luci e ombre più rapido.

Due strumenti ottimi, con caratteristiche similari ma non identiche, da scegliere attentamente in base alla tipologia di scatto che si vuole ottenere!

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