All’inizio della mia carriera fotografica, e alcune volte anche adesso, mi piace esercitarmi a realizzare fotografie con una sola lente fissa.

Infatti ho sempre pensato che esercitarsi nel “muoversi” con le gambe, facendo qualche passo indietro o qualche passo avanti, invece di utilizzare lo zoom della lente può aiutare a sviluppare l’occhio fotografico.

Tutt’ora durante le uscite fotografiche dei miei corsi, consiglio ai miei studenti di impostare l’obiettivo a una lunghezza focale specifica e fare fotografie solo in quel modo.

Ovviamente poi verifico se lo hanno fatto veramente oppure no…

Perché è utile fare questa cosa? Perché così facendo, come ho scritto sopra, il nostro occhio si abitua a guardare le cose in maniera diversa.

Si abitua e si esercita a pensare sul come verrebbe una fotografia con quella lunghezza focale.

Diventa un esercizio utile anche per imparare a pre visualizzare una scena e anticipare la composizione.

In poche parole, diventa una palestra fotografica per guardare le cose da un punto di vista diverso.

Si potrebbe iniziare facendo per un mese fotografie solo con un 16 mm, poi con un 35 mm, passare a un 70 mm e infine chiudere con un 100 mm.

Così facendo c’è la possibilità di abituarsi ad utilizzare anche altri tipi di lenti nelle scene dove il metodo classico consiglia di utilizzare grandangoli o teleobiettivi.

Ad esempio nel paesaggio, perché utilizzare solo un grandangolo? Si può anche utilizzare un 21mm o un 100mm.

Certo, cambia completamente il significato di quello che abbiamo davanti ai nostri occhi ma magari cosi ci concentriamo su cose che prima non avevamo mai visto o avevamo sempre sottovalutato.

Ed è proprio a questo che servirà alla fine questo esercizio, questa palestra fotografica, a vedere cose che prima non avevamo modo di vedere e scoprire che il bello si trova anche nei dettagli.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui