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Cosa significa Gamut? Scopriamo cosa è e l’importanza che ha nella rappresentazione del colore

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Cosa significa Gamut? Cosa sono i profili colore? Quale è la loro importanza?

Calma! Calma! Come avete imparato a capire nei precedenti articoli, come nella gestione degli spazi colore, è importante procedere un passo alla volta 😉 !

Cosa è quindi il Gamut di una periferica?

Il gamut è l’insieme di colori che una periferica è in grado di riprodurre!

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Il gamut di un monitor o di un proiettore, proiettato sul diagramma delle cromaticità, ha la forma di un triangolo i cui spigoli sono i colori RGB dei fosfori della periferica.

Il gamut di una stampante, proiettato sul diagramma delle cromaticità, ha la forma di una figura con i lati curvi i cui “spigoli” sono i colori CMY degli inchiostri della stampante.

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Se analizziamo monitor e stampante,  le due “periferiche tipo” che noi utilizziamo quotidianamente, possiamo capire come sanno rappresentare i colori.

Sì, ma come sono rappresentati i colori?

Al monitor inviamo dei colori conosciuti, li misuriamo con una sonda e creiamo una tabella.

Per la stampante stampiamo dei colori conosciuti, li misuriamo e creiamo una tabella (in realtà un programma si occupa di questo).

Scopriremo che, malgrado ad entrambe le periferiche chiederemo di cambiare colore da rappresentare, la periferica non modifica la sua rappresentazione.

La forma che otteniamo identifica la sua capacità cromatica, ossia il suo profilo.

Questa informazione è leggibile da alcuni programmi, come esempio Photoshop.

Come vedere e stampare immagini con i colori giusti?

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Ecco un esempio pratico, sulla sinistra la visualizzazione in 2D e sulla destra in 3D.

I due profili reali, sono del monitor di un notebook e di una stampante Epson 10 colori su carta Luster.

Quello più piccolo in questo caso, è il profilo del mio monitor (vedi immagine sopra).

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Altro esempio, l’immagine sopra rappresenta un plotter Epson 4 colori e un monitor con Gamut Adobe.

 In questo caso la situazione si è invertita, il monitor è più performante della stampa su carta normale.

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Nei due casi precedenti, quindi, abbiamo imparato che potremmo trovarci di fronte a due profili molto diversi tra loro dal punto di vista del numero dei colori rappresentabili.

Abbiamo quindi anche imparato che se vogliamo vedere e stampare dei colori giusti e il più possibile simili tra loro, dobbiamo lavorare con profili di dimensioni abbastanza simili nella dimensione.

Stiamo usando un monitor certificato spazio colore Adobe e una stampante 10 colori Epson su carta Luster.

La probabilità che entrambe le periferiche rappresentino i colori uguali, si alza notevolmente rispetto ai due casi precedenti.

Le forme che abbiamo visto, sono profili colore.

Vengono anche chiamati profili ICC per la loro estensione e rappresentano la capacità cromatica della periferica.

In particolare per una stampante, rappresentano la capacità cromatica della periferica su un certo supporto; se cambio supporto, a parità di macchina, cambia il profilo.

Come vedere i colori? La sintesi additiva

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I monitor usano lo standard RGB con la sintesi additiva.

Alla loro massima intensità i 3 colori RGB creano il bianco, mentre al valore uguale a 0, rappresentano il nero.

I tre colori RGB possono avere un valore da 0 a 255, mentre 128-128-128 identificano un grigio neutro per un monitor.

Come stampare i colori? La sintesi sottrattiva

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Quando vado su una stampante, comprerò taniche nei colori CMYK, ovvero:

  • Ciano
  • Magenta
  • Yellow
  • Nero

A volte le stampanti hanno più colori, anche più tipi di neri oltre a taniche grigie.

Usano la sintesi sottrattiva (ossia più metto gocce meno vedo il bianco della carta – ossia sottraggobianco al crescere dell’inchiostro).

Il bianco non è definito da una somma di colori ma è rappresentato dalla carta.

La luce inoltre non è nel dispositivo, ma è esterna ed illumina la stampa finale.

Un proiettore che sintesi userà?

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Un proiettore, ad esempio usa la sintesi additiva.

Gli specchi dicroici scompongono la luce bianca nelle lunghezze d’onda necessarie per costruire i colori (in questo caso RGB – casualmente).

I tre LCD riproducono la stessa immagine ma in monocromatico.

Le immagini si colorano con la percentuale dei canali RGB pixel per pixel.

Sul prisma avviene la somma algebrica delle percentuali dei colori e l’immagine composta va in proiezione.

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Imparato come le varie periferiche lavorano, abbiamo 4 situazioni:

  • I colori che si vedono e si stampano
  • I colori che si vedono ma non si stampano
  •  Colori che non si vedono ma si stampano
  •  E quelli che non si vedono e non si stampano

Non ci sono altre possibilità!

Più avanti capiremo perché l’occhio è “inaffidabile”.

Motivo per cui, per capire come un monitor “sa fare i colori”, dobbiamo usare uno strumento

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Il funzionamento è semplice, un programma manda dei colori conosciuti al monitor, la sonda li misura e restituisce i valori.

Viene costruita una tabella con i numeri inviati e quelli letti.

La tabella è il profilo della periferica.

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Per capire come una stampante “sa fare i colori”, dobbiamo usare, anche in questo caso, uno strumento.

Il funzionamento è semplice, un programma stampa dei colori conosciuti su una carta definita (quella che sarà usata poi quando stamperemo usando i profili), la sonda li misura e restituisce i valori letti.

Viene costruita una tabella con i numeri inviati e quelli rilevati.

La tabella ottenuta è il profilo della periferica.

Adesso abbiamo due profili, quello del monitor e quello della stampante su una carta conosciuta.

Nota bene, quando misuro i colori, il driver di stampa e la stampa del file da misurare, deve essere prodotta “senza che nessuno e niente, modifichi la stampa”.

Non devo fare una stampa bella, ma una stampa che indichi come carta e ink lavorano.


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