Fotografia Bugiarda

La fotografia digitale è sempre stata accusata di maggiore falsità, maggiore attitudine alla bugia rispetto a quella analogica.

I programmi di elaborazione delle immagini sono qualcosa di molto simile all’Anticristo in questo senso.

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Il problema vero si trova molto più a monte: la fotografia analogica, considerata mediamente veritiera, non ha motivo di essere considerata tale.

La fotografia testimonia che una persona, un evento, un luogo, o tutte queste cose insieme siano esistite, ma è il messaggio che l’immagine contiene la vera testimonianza.

La verità assoluta non esiste e non esiste per un motivo molto semplice: le immagini nascono attraverso gli occhi dell’autore.

Non è umanamente possibile avere un punto di vista completamente oggettivo e il punto di forza degli autori, a ben pensarci, è proprio la loro soggettività, il loro sguardo sul mondo.

Esistono lavori che nel loro raccontare la realtà ci avvicinano in maniera piuttosto diretta al punto di vista dell’autore

Un esempio su tutti è Robert Frank con The Americans: vi invito a sfogliare tutto il libro e alla fine pensare se a Frank piacessero o meno gli americani.

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Un’altra questione spinosa è legata all’elaborazione delle immagini: le fotografie si elaboravano anche in camera oscura, molti anni prima della nascita del digitale.

Con il digitale questo processo è diventato semplicemente alla portata di tutti e senza la camera oscura forse l’elaborazione delle immagini digitali oggi sarebbe diversa.

Perfino alcuni strumenti si chiamano come quelli utilizzati in fase di stampa analogica.

L’unica immagine che non si poteva modificare (se non con qualche eccezione) erano le Polaroid

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Le immagini oggi stanno costruendo un nuovo mondo, in cui mediamente si cerca di evadere, di mostrare solo il lato migliore di sé stessi e delle proprie esperienze.

È una fotografia prevalentemente concentrata sull’ “io” dei titolari del profilo social.

Inoltre, le immagini digitali, proprio perché vivono in questa realtà fluida, sono sia più soggette ad essere “perse”, sia sono soggette ad una divulgazione facilissima ed immediata, contemporaneamente.

Questa è l’intercapedine attraverso la quale la fotografia sfugge al nostro controllo.


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