Una città qualunque, di un giorno qualunque, di un anno qualunque: Ferdinando Scianna per D&G.
Ormai da troppo tempo vivo lontano dalla mia Sicilia, dalla mia amata Caltagirone.
E forse per questo un mio caro amico, che ha avuto la fortuna di non lasciare mai l’isola, mi ha voluto fare un bellissimo regalo.
Stamattina, infatti, ho ricevuto da lui un libro del fotografo Ferdinando Scianna, intitolato “I siciliani”, accompagnato da un biglietto e da una busta chiusa.
Ho sfogliato il libro e guardato le foto in bianconero, scorrendo qua e là i testi di uno scrittore francese e di Leonardo Sciascia.
Poi ho letto il biglietto con i saluti del mio amico che, per non farmi dimenticare la nostra terra e la nostra infanzia, mi ha mandato un altro regalo nella busta.
Come l’ho aperta, ho sentito subito uno strappo al cuore, un tuffo nel passato col respiro fermo in gola.
All’improvviso sono tornato indietro nel tempo e quarant’anni sono volati in pochi secondi, riportandomi al bambino che ero, con i capelli sempre spettinati e sudati per le corse, i pantaloncini corti e le ginocchia sbucciate per le cadute dalla bicicletta o su improvvisati e polverosi campi di pallone.
E l’ho rivisto, quel bambino, nella fotografia nella busta, il regalo del mio amico.
Insieme a me c’era una miriade di ragazzini delle elementari appena usciti da scuola, alcuni con il grembiule, altri già in “borghese”, ma con la cartella ancora in mano: tra le facce sorridenti e accaldate non ho avuto difficoltà a ritrovare quella del mio amico e di tanti altri compagni delle elementari di cui ho perso nomi e indirizzi per colpa dell’imponderabile volere della vita di ognuno.
Mi ricordo quel giorno come fosse ieri, più che altro ricordo la splendida ragazza mora, alta, bellissima, vestita di nero come molte nostre mamme e nonne, che camminava per le vie della città mentre un uomo, appunto Scianna, scattava foto e ogni tanto le dava qualche consiglio sulla posizione da assumere.
Noi ragazzini eravamo meravigliati per quella novità, che interrompeva la monotonia quotidiana della nostra semplice vita.
Marpessa Hennink: La modella olandese che posò gratis
Avevamo iniziato a seguire la modella, che si chiamava Marpessa ed era olandese, come se fosse la statua di qualche santa e noi in processione.
Ho iniziato a sfogliare il libro di Scianna dedicato alla nostra Sicilia: immagini di Palermo, Bagheria e di tante altre città, ma io cercavo quelle scattate nella mia Caltagirone.
Allora, sempre più affamato di ricordi, ho cercato sul web le foto di noi e di Marpessa, in quel giorno lontano.
Come se avessi aperto un album di famiglia, con parenti e amici, alcuni purtroppo scomparsi, altri quasi dimenticati.
Ecco Marpessa seduta sui bellissimi gradini in ceramica colorata di Scala da Matrìci, la scalinata di Santa Maria del Monte, quei gradini che abbiamo sceso mille volte di corsa col rischio di cadere giù e spaccarci la faccia.
È seduta con le braccia appoggiate alle ginocchia, mentre uno di noi la osserva in piedi, dietro di lei, serio e compunto nel suo grembiule nero di scuola.
Poi arrivano altre due compagne, sorelle, ancora col grembiule nero e fiocco bianco, che si mettono in posa davanti a lei.
Invece in queste altre sta scendendo, incrociando prima una signora anziana, stretta nel suo antico abito nero, dopo arriviamo noi che iniziamo a ridere e scherzare intorno a lei, corriamo avanti, ci fermiamo, torniamo indietro, e corriamo ancora, in una specie di rodeo senza cavalli.
Le bambine la guardano rapite, forse sognano di diventare come lei, una volta cresciute.
Marpessa sorride divertita, in maniera naturale, non sembra una modella, proprio come voleva Ferdinando Scianna.
Si sente la sorella di tutti noi, e infatti in una foto tiene in braccio il fratello più piccolo del mio amico.
Solo con uno si metteva in posa per scherzare, solo con un ragazzino della nostra età, non ricordo chi fosse, che la seguiva e faceva finta di scattarle delle foto con una scatola di fiammiferi al posto della macchina fotografica.
Chissà se è diventato fotografo come Scianna…
* * *
La campagna pubblicitaria di Dolce & Gabbana in Sicilia fotografata da Ferdinando Scianna
Il racconto che avete appena letto trae spunto dalla famosa campagna pubblicitaria realizzata nel 1987 da Ferdinando Scianna per la collezione Autunno/Inverno della maison Dolce & Gabbana.
Il fotografo siciliano non si era mai interessato di moda, fino a quel momento; in una sua intervista raccontò come mai aveva invece accettato quell’incarico.
«Mi hanno telefonato questi due tipi che io neanche sapevo chi fossero: “io sono Domenico Dolce, insieme ad un mio amico Gabbana, siamo due stilisti e abbiamo cominciato da poco: facciamo una moda ispirata alla Sicilia ed abbiamo visto delle foto che ci hanno detto che sono sue. Vorremmo proporle di fare un catalogo di moda perché vorremmo farle con un fotografo che non è un fotografo di moda”.
Io avevo il sospetto che non fossero mie queste foto […] ed in effetti ho saputo anni dopo, che non erano mie […]. Loro sono venuti a casa mia ed io gli ho mostrato i miei libri e gli ho detto io faccio questo, non ho mai fatto altro […].
Ad un certo punto Stefano Gabbana ha detto una frase che stava per cambiarmi la vita: “Guardi è proprio quello che volevamo: il nostro look con il suo feeling”».
La decisione di accettare provocò clamore viste le sue fotografie precedenti e soprattutto l’appartenenza alla famosa Agenzia Magnum.
Ferdinando Scianna però impresse al servizio fotografico la sua cifra stilistica, accostando la modella alla vita quotidiana dei luoghi scelti per le foto: volle soprattutto che la sua modella non assumesse le statiche pose di tutte le altre modelle e scelse un lungo vestito nero, in modo da immergersi, per quanto possibile, nell’ambientazione locale.
Marpessa, famosa sul piano internazionale, venne scelta da Dolce & Gabbana, ma accettò di posare gratuitamente per quella prima campagna pubblicitaria di D&G, campagna che la fecero diventare, lei olandese, un’icona della bellezza mediterranea.
Se vuoi conoscere altre storie dietro gli scatti più iconici, allora non perderti gli articoli della rubrica “una foto, una storia”!