Nato in Inghilterra nel 1830 e battezzato come Edward James Muggeridge, cambia il suo cognome in Muygridge, per poi cambiarlo nuovamente in Muybridge.

La sua carriera inizia come libraio ed editore, solo successivamente, come spesso accade, arriva alla fotografia.

Eadweard Muybridge: le prime opere e l’otturatore

Le sue prime immagini sono legate al paesaggio, nel Parco della Yosemite (California) e ad un lavoro in Alaska, pubblicate poi sotto pseudonimo.

Ma non sono le immagini di paesaggio a rendere Muybridge interessante, la cosa interessante è questa: nel 1869 inventa uno dei primissimi otturatori per le macchine fotografiche.

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Questa invenzione è estremamente importante per due ragioni:

  • La prima è che conferma che nel galoppo del cavallo per un istante l’animale ha tutte e quattro le zampe alzate da terra (ma non nel momento raffigurato dalla pittura di inizio Ottocento)
  • E la seconda è che per fare questa piccola grande scoperta ha accidentalmente creato la cronofotografia, diventando precursore della biomeccanica e della meccanica degli atleti.

Per dimostrare il movimento del cavallo nel galoppo, Muybridge ha disposto una serie di 24 macchine fotografiche lungo il percorso del cavallo, che sarebbero state azionate in sequenza da un filo che il cavallo avrebbe colpito al suo passaggio e che avrebbero scattato con una velocità sufficiente a imprimere un solo istante del movimento dell’animale sulle lastre adatte alla ripresa al collodio.

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Nel tempo cambia soggetti, studiando i movimenti dapprima di persone vestite o nude e in seguito di altri animali, fino ad arrivare nella seconda metà degli anni ’80 dell’Ottocento ad eseguire oltre trentamila scatti di soggetti in movimento.

Questo a livello non solo tecnico, ma anche nello studio del potenziale del mezzo fotografico è un punto cruciale.

Tant’è che questa ricerca ispirerà anche un altro linguaggio, cugino della fotografia: il cinema.

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Animal Locomotion, The Human Figure in Motion e le ultime opere di Eadweard muybridge

Il suo capolavoro, composto da 781 tavole dal titolo “Animal Locomotion” è datato 1887 e sulla stessa linea pubblica “The Human Figure in Motion” nel 1901.

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I suoi ultimi lavori sono degli anni ’90 dell’Ottocento, in cui si dedica alla fotografia di persone con gravi anomalie.

Ora starete pensando: ma che genio, e alla fine si dedica ai più deboli. A tal proposito mi sembra giusto raccontare un episodio delle sua vita, se così possiamo chiamarlo.

Nell’intorno del 1870, Muybridge è convinto che la moglie avesse un amante, uomo che decide di uccidere.

Il fotografo sconta solo pochi giorni di carcere, ma l’attenzione che la stampa ha dedicato alla vicenda gli frutta della simpatia e solidarietà da parte di un certo tipo di pubblico e come se non bastasse anche alcune commissioni di fotografia di paesaggio di carattere istituzionale.

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La moglie viene fatta internare in manicomio, dove muore di crepacuore poco dopo, e il figlio, che non riteneva suo, abbandonato in orfanotrofio.

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