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Cosa portare a Madeira, l’isola dell’eterna primavera

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Madeira, un gioiello incastonato tra le acque dell’Oceano Atlantico, è conosciuta anche come l’isola dell’eterna primavera – e non a caso.

Il suo clima mite e piacevole durante tutto l’anno le ha fatto guadagnare questo soprannome.

Ma attenzione: non bisogna abbassare la guardia!

Anche in Italia la primavera è sì sinonimo di temperature più dolci e giornate più lunghe, ma resta una stagione imprevedibile.

Ecco, a Madeira succede la stessa cosa… solo in modo decisamente più estremo!

I cambiamenti meteo improvvisi sono dovuti sia al rapido spostamento delle perturbazioni atlantiche, che qui arrivano senza ostacoli, sia alla conformazione geologica dell’isola.

Fotografare-Madeira

Immaginate un massiccio centrale di poco più di 1800 metri (il Pico Ruivo, per la precisione, con i suoi 1862m), da cui si diramano una serie di valli a raggiera.

Questo fa sì che quando arriva una perturbazione, anche piccola, possa “bloccarsi” su un versante, creando situazioni climatiche completamente diverse a pochi chilometri di distanza: una valle può avere sole pieno e 25 gradi, e quella accanto pioggia e 5 gradi.

Il risultato? Se si vuole girare Madeira come si deve, bisogna farlo con il radar meteo sempre a portata di mano, pronti a modificare il programma della giornata in base alle nuvole.

E naturalmente, serve anche l’equipaggiamento giusto: il segreto è vestirsi a strati.

Vi faccio un esempio molto concreto, che tra l’altro si lega bene alla proposta a fine articolo.

A marzo siamo saliti sul Pico do Arieiro per fotografare la Via Lattea alle tre del mattino.

C’erano circa 3 gradi e un venticello niente male.

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Poi, per l’alba, ci siamo spostati lungo la cima, più esposti al vento: la temperatura reale era salita leggermente grazie al sole, ma il percepito era ancora più basso visto che il vento era più interessante.

Poco dopo, sempre in golden hour, siamo scesi velocemente fino alla Ponta de São Lourenço, sul livello del mare: lì c’erano 17 gradi… ma di nuovo, molto vento.

Insomma, la parola d’ordine è strati!

Vestirsi con capi leggeri, facilmente compattabili nello zaino, e sopra tutto un buon guscio impermeabile e antivento.

A Madeira può piovere in un attimo, e se fate trekking lungo le famose levadas (i canali che convogliano l’acqua dalle montagne ai villaggi a fondovalle) vi capiterà spesso di passare sotto piccole cascate o in zone molto umide.

Meglio non restare bagnati per tutto il giorno!

Un altro esempio della mutevolezza del clima è la foresta di Fanal, uno dei luoghi più suggestivi dell’isola.

Spesso avvolta da una nebbia fitta e magica, può schiarirsi nel giro di pochi minuti lasciando spazio a un sole caldissimo e quasi estivo.

Dopo avervi messo un po’ in guardia (ma anche incuriosito, spero!), veniamo alla domanda cruciale: cosa mettere in valigia per Madeira?
Sicuramente un pantalone da trekking, magari di quelli convertibili in bermuda (quelli invernali possono aiutare per la sessione notturna ma poi tenerli su durante tutto il giorno sarebbe impegnativo), una maglia termica, una t-shirt, una felpa o un pile, e un parka impermeabile o un guscio antivento.

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Per le scarpe, assolutamente trekking impermeabili e comode.

E qui mi permetto una nota personale: da grande fan dello scarpone alto, posso dire che a Madeira non serve davvero – una scarpa bassa ma robusta va più che bene.

Ok, ok… abbiamo già riempito lo zaino di vestiti.

Ma fotograficamente? Cosa portare?

Qui la questione si fa spinosa, perché dipende molto dal vostro stile di scatto.

Io vi racconto cosa ho portato io, con un breve commento per ogni pezzo:

  • Sigma 14mm F1.4 DG DN Art – il mio obiettivo preferito, e la scelta naturale visto che volevo anche fare astrofotografia.
  • Sigma 28–105mm F2.8 DG DN Art – un obiettivo piuttosto ingombrante, ma quei 35mm in più rispetto al 24-70mm standard mi sono tornati utilissimi. Certo, se avete una fotocamera con molti megapixel potete croppare, ma la focale giusta al momento giusto resta impagabile. (Detto questo, se volete portare un 100–400, fate pure: up to you!)
  • Filtri Kase: sistema clip-in per il 14mm e un kit Armour a lastra.
  • Cavalletto Sirui L-324F, robusto, con chiusure a clip (molto più pratiche rispetto a quelle a vite) e una stabilità perfetta anche con vento forte.
  • Testa Sirui A10-R, che ha tenuto saldamente la mia A7R III con entrambi gli obiettivi, permettendomi anche di montare l’astroinseguitore.
  • Accessori PGYTech, nello specifico la Camera Shoulder Strap e il Beetle Camera Clip v2: comodi, sicuri e rapidi da usare.

Dello zaino non vi parlo… altrimenti i ragazzi della redazione si arrabbiano!


E quindi, che fate? Venite con me a Madeira dal 12 al 16 marzo 2026?
Fino al 2 gennaio potete prenotare il viaggio anche con volo incluso! Vi lascio il link dell’agenzia che si occupa di tutta la parte organizzativa.

Io vi aspetto sull’isola dell’eterna primavera, pronti a vivere quattro stagioni in un giorno.

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