L’ombra di un passante che sfuma tra i lampioni di strade deserte, un riflesso distorto su una pozzanghera, i rumori della città soffocati dalla quiete notturna.
Realtà tremolanti che appaiono nell’oscurità.
Nessuna scena perfetta, né la ricerca di un istante straordinario, questo è l’universo di Dolores Marat, un universo abitato da pochi elementi colti in un breve frammento di vita.
L’infanzia e la scoperta della fotografia
Nata nel 1944, nel cuore di una Parigi in guerra, Dolores Marat è cresciuta in un mondo segnato dall’incertezza e dalla ricostruzione.
A quattordici anni, interrogata sul suo futuro, risponde che da grande avrebbe voluto fare la fotografa, un’aspirazione che, però, nei primi tempi, non incontrò i favori di sua madre la quale aveva deciso per lei un futuro nel mondo della sartoria.
Dopo i primi anni di lavoro trascorsi tra stoffe e macchine da cucire, la Marat risponde all’annuncio di un fotografo di paese che era alla ricerca di una persona che gli facesse da aiutante tuttofare.
Il fotografo si accorge immediatamente del talento della ragazza e chiede a sua madre di poterla assumere a tempo pieno.
Dolores, attraverso l’attività di assistente, muove i primi passi nel mondo della fotografia imparando ad usare le macchine fotografiche, stampare e ritoccare.
Dopo questa prima esperienza nel settore, la Marat inizia a lavorare per la rivista di moda Votre Beauté come assistente di laboratorio, e successivamente come fotografa freelance lavorando principalmente su commissione per grandi case di moda tra le quali Hermès eJM Weston.
Dopo qualche anno decide di abbandonare anche il lavoro su commissione per seguire il richiamo della sua immaginazione e la macchina fotografica diventa sua inseparabile compagna di vita.
La fotografia di Dolores Marat
La sua è una fotografia che potremmo definire “sentimentale”.
La Marat ama esplorare il mondo con la sua macchina fotografica, catturare scene che spesso passano inosservate.
Non cerca il clamore o l’effetto spettacolare, al contrario, il suo lavoro si concentra sull’intimo, sul delicato equilibrio tra presenza e assenza, luce e ombra, realtà e immaginazione.
Non ci sono motivi precisi che la spingono a schiacciare il pulsante di scatto se non un’urgenza personale, la necessità di fermare l’emozione del momento.
Un albero tremolante in una notte d’inverno, una giovane donna elegante sulle scale della metropolitana, il dialogo tra due gatti sulla carrozzeria di un’automobile, scene ordinarie che, attraverso il suo sguardo, si caricano di elementi di una forza straordinaria capaci di evocare piccoli enigmi.
Ogni fotografia dell’autrice è avvolta da un’aura di mistero, come se appartenesse a un ricordo distante o a un sogno che non riusciamo a mettere a fuoco.
La sua arte, attraversata da figure evanescenti, enigmi, scenari senza finale, ci invita a guardare oltre il visibile, a soffermarci sui dettagli più effimeri e a riscoprire la bellezza nascosta nell’ordinario.
È un’artista, la Marat, che ha scelto di camminare lungo sentieri meno battuti, regalandoci scorci di una storia che non appare mai completamente rivelata.
L’autrice lavora prevalentemente con pellicola diapositiva dedicando allo stesso soggetto non più di uno o due scatti, non manipola le fotografie né dal punto di vista dell’inquadratura né del colore.
Per le stampe si affida ad un laboratorio specializzato nella tecnica Fresson, un processo di stampa a colori che si avvale dell’uso di pigmenti.
Le immagini ottenute, attraverso questa tecnica laboriosa, hanno un aspetto pittorico, quasi vellutato, risultando cromaticamente avvolgenti e calde anche quando degradano verso il blu.
I progetti più importanti e il riconoscimento internazionale
Tra le sue opere più conosciute troviamo una serie di libri dedicati alle città di Parigi e New York ed altri volumi quali Labyrinth ed Eges composti da immagini realizzate in luoghi diversi e raccolte secondo un criterio simbolico ed evocativo.
I suoi lavori sono stati esposti in numerosi spazi nazionali ed internazionali, tra cui la Maison Européenne de la Photographie a Parigi, The Witkin Gallery di New York e la Photographers’ Gallery di Londra.
Nel 2023 riceve il prestigioso Robert Delpire Book Prize per il suo lavoro personale.
Conoscevi già Dolores Marat ed il suo stile fotografico? Facci sapere cosa ne pensi nei commenti qui sotto!