Delia è una ragazza di 17 anni e come tutte le ragazze della sua età si sveglia mezz’ora in anticipo per poter avere il tempo di truccarsi a puntino e mettersi i vestiti abbinati.

Delia frequenta la quarta superiore e come tutte le ragazze della sua classe odia studiare e tutto quello che vorrebbe fare è uscire in centro con le amiche.

Delia è un’adolescente e come tutte le adolescenti sta attenta a quello che mangia, solo insalate e niente cibi ipercalorici.

Delia è in un periodo di transizione della sua vita e quindi, come tutte le ragazze in questo periodo, è ribelle, se ne frega di chiunque, parolacce e bestemmie sono il suo pane quotidiano e divertirsi è tutto quello che le interessa veramente.

Delia è del 1999 e come tutte le ragazze del 1999 va a fare la splendida in discoteca e crede di essere il centro dei pensieri di tutti.

Delia ha 17 anni ed è un simbolo, è l’emblema di questa generazione da buttare che non crede più nei valori tradizionali, che non si interessa a nulla se non alla chat di Whatsapp.

Delia ha 17 anni e non è niente di quello che vi ho raccontato fino ad ora

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Non è possibile fare di Delia la portabandiera della sua generazione perché è assolutamente atipica.

Delia fa parte di quella generazione parallela ed innocente di cui nessuno parla mai.

Delia ha 17 anni e la sua seconda casa è il “Disc-Jockey 70”, un negozio di CD nascosto dalle vie del centro.

Fabri è il suo unico e vero spacciatore, di CD si intende.

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Delia è un’adolescente e crede che cambierà il mondo, crede nella giustizia, crede nell’amicizia e nelle relazioni a distanza.

Delia è in un periodo di transizione e quindi si mette i pantaloni di tre taglie in più e le magliette da maschio.

Delia è confusa, ma in tutto questo “non sapere” tipico adolescenziale si diverte ad essere la parte migliore di se stessa.

Era il 2018 e Delia aveva 17 anni. Ora è il 2020 e Delia di anni ne ha quasi 21.

Ma siamo un po’ tutti la Delia diciassettenne: tutti non sappiamo qualcosa e ci sentiamo in continuo divenire.

Forse è questa la cosa importante.

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Sono Serena Negri, piacentina e mantovana d’origine, ma cremonese d’adozione. Nata a marzo 1995. Credo fortemente nell’essere umano e nella sua meravigliosa complessità, per questo mi piace raccontare le persone attraverso i ritratti. Mi sono laureata in Fotografia presso lo IED – Istituto Europeo di Design di Milano nel luglio 2017. Attualmente lavoro come grafica.

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