Viaggio fotografico a Madeira, l’isola dell’eterna primavera.
Non sono solito visitare destinazioni così “marittime” (se non costretto da doveri coniugali, si scherza il mondo è bello tutto! Ma i posti caldi meno) ma questa volta è stato diverso.
Qui sembrava di stare in Liguria… e qualcuno forse si indignerà per il paragone, ma lasciatemi spiegare!
È solo un modo per inquadrarne la geologia: montagne a picco sul mare, coste frastagliate il tutto condito da un terreno vulcanico che passa dal nero al rosso, con foreste rigogliose che potrei definire quasi pluviali.
Il verde di Madeira mi ha davvero stupito! Un verde così carico e saturo non l’avevo mai visto!
Alcuni miradouros (belvedere, in portoghese) sembrano usciti direttamente da un set di Jurassic Park.
Ma basta elogi – per ora – e veniamo al racconto del viaggio.
Viaggio fotografico a Madeira:
Giorno 1
Atterraggio tranquillo e via subito verso l’appartamento.
Tempo di capire dov’è il bagno… e si riparte!
Prima tappa: Ponta de São Lourenço, precisamente Ponta do Bode, una delle scogliere più iconiche dell’isola e l’unica zona dal paesaggio quasi desertico.
Un bel cielo carico e scuro ha accompagnato la sessione di scatti, e per essere il primo giorno non potevamo chiedere di meglio.
Cena easy e a letto presto: la ricarica era d’obbligo.
Ah, piccola parentesi fondamentale: il cibo a Madeira è ottimo e costa pure poco. Davvero una piacevole sorpresa.
Giorno 2

La mattina dopo, il meteo radar non prometteva cieli particolarmente colorati.
Uno di noi (eravamo in tre) si è alzato poco prima dell’alba, ha buttato un occhio fuori e… “colorerà?”
Risposta: no. Quindi niente sveglia per gli altri e si torna a dormire 😴
Quando ci siamo rimessi in moto, la meta era la foresta di Fanal, ma prima una tappa su un ponte immerso nella vegetazione.
Pensavamo di fermarci un’oretta, e invece ci siamo persi lì dentro tutta la mattina, tra alberi dai rami intrecciati e nebbia magica.
Pranzo veloce con un panino comprato al volo, poi direzione trekking delle 25 Fontes: un percorso spettacolare lungo le levadas, i canali di irrigazione che attraversano l’isola.
Il sentiero porta a una cascata altissima incastonata in una parete basaltica, con infiltrazioni di roccia ferrosa e tante piccole cascatelle laterali che formano, appunto, le 25 “fonti”.
Scattato come si poteva in mezzo alla folla (eh sì, è uno dei trekking più popolari), siamo rientrati verso le auto per andare a goderci il tramonto a Ponta do Sol.
Luce morbida, mare calmo e atmosfera perfetta per chiudere la giornata.
Cena e poi nanna verso le 23: il giorno dopo ci aspettava una levataccia.
Giorno 3

Sveglia alle 03:00, obiettivo: Via Lattea.
Dopo più di due ore passate a perderci sotto la volta celeste, una nuvola ci avvolge completamente.
Decidiamo di tornare alle auto a pisolare un paio d’ore ma restiamo in zona: dall’altra parte della cima del Pico do Arieiro si poteva vedere un’alba spettacolare sopra un mare di nuvole.
Ragazzi, non avete idea della folla che c’era! Ma a ragion veduta: l’alba da lassù è qualcosa di indescrivibile.
Dopo lo spettacolo ci spostiamo alla Capela de Nossa Senhora de Fátima.
Cielo moody, luce soffusa e un’atmosfera da cinema.
Pranzo rapido e poi via verso Porto Moniz, dove il mare era in tempesta e la luce cambiava letteralmente ogni minuto.
Abbiamo passato lì il pomeriggio, anche per riprenderci un po’ dalla nottata: non siamo più giovanissimi!
Cena di nuovo in zona Fanal e poi dritti a letto… ma non per molto.

Giorno 4
Sì signori, ci riproviamo: seconda sessione di Via Lattea!
Sveglia alle 03:00, ritorno su Pico do Arieiro e… udite udite: vento fortissimo, nebbia, pioggerellina e freddo pungente.
Aspettiamo una mezz’ora e controlliamo il meteo radar.
Intanto uno di noi dà un’occhiata alle webcam e… sorpresa!
A Ponta de São Lourenço il cielo è completamente libero.
Si parte!
Giù in macchina e in mezz’ora siamo lì: cielo limpido, temperatura perfetta – 15 gradi con una brezza leggera – e sessione di Via Lattea perfettamente riuscita.
Appena sorge il sole, il delirio: da un lato un arcobaleno incredibile, dall’altro le nuvole che si colorano d’oro con una leggera pioggerellina.
E allora sì, come resistere? Panoramica a 180° obbligatoria!
Epilogo
Dopo questa doppietta celeste, il viaggio praticamente si chiude qui (a meno di metà dal giorno 4).
Torniamo a casa, raccogliamo le nostre cose e ci dirigiamo verso l’aeroporto per il volo del primo pomeriggio.
Permanenza breve ma intensissima, e soprattutto indimenticabile.
Proprio per questo vi propongo di tornarci insieme dal 12 al 16 marzo 2026: un viaggio fotografico un po’ più lungo, per ridurre il ritmo fisico e avere più tempo per esplorare ogni angolo di quest’isola pazzesca.
Vi lascio il riferimento all’agenzia che mi supporta nell’organizzazione, e vi aspetto per vivere Madeira come l’ho vissuta io.
Attenzione: fino al 2 gennaio sarà possibile acquistare il viaggio comprensivo di volo a un prezzo molto interessante.
I posti non sono moltissimi… quindi direi: dai che si parte!






